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La danza site specific in estate le origini, le ragioni e i protagonisti di un format di successo

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L’estate è una stagione di grande diffusione degli spettacoli di danza che da sempre hanno animato piazze e arene con palchi che ricreassero la magia del teatro al chiuso, da diversi anni la tendenza è però quella di ospitare spettacoli di danza in location inusuali e direttamente su strade, piazze e, in particolare nell’ultimo decennio, anche a contatto diretto con il suolo naturale e spesso in versione itinerante, mutuando una pratica che era utilizzata esclusivamente nell’ambito dell’arte e della creatività contemporanea con interventi pensati e inseriti in un preciso luogo, ovvero site specific. Queste creazioni di danza si sono sviluppate in modo nuovo interagendo con l’ambiente circostante, riferendosi agli aspetti dell’identità del luogo dalla storia all’architettura, dalla struttura spaziale alla cultura e diventandone parte integrante. Oltre a questa connessione con il luogo con le performance site specific si crea una connessione diversa anche con lo spettatore che viene coinvolto in modo più diretto ed esclusivo aprendo maggiori opportunità di scambio, comunicazione e di espressione sia per i performer che per il pubblico.

 A differenza degli spettatori che solitamente seguono la danza a teatro lo spettatore di questo format non si trova infatti ad aspettare passivamente la successione delle scene nello stesso spazio ma può decidere da quale angolazione e da quale distanza assistere all’evento ed è in qualche modo responsabile dell’avvenimento e della stessa performance che viene creata come se fosse una scultura a tutto tondo sfruttando tutte le direzioni dello spazio e considerando più punti di vista, permettendo così allo spettatore una lettura attiva dello spettacolo di danza a cui sta assistendo. 

Per tutte queste caratteristiche e anche perché spesso programmata in luoghi molto frequentati e di passaggio e perché propone al pubblico una fruizione meno formale e meno “impegnativa” rispetto al teatro tradizionale la danza in versione site specific è diventata, anno dopo anno, sempre più diffusa, seguita e popolare anche da una fetta di pubblico che in altri periodi dell’anno non avrebbe solitamente assistito a spettacoli di danza. Per andare quindi in una direzione molto apprezzata dal pubblico è sempre più frequente la tendenza di riservare nel programma di festival estivi storici come il Festival di Sant’Arcangelo, Oriente Occidente e Opera Estate Festival anche specifiche sezioni site specific.

In linea generale tuttavia le proposte in location non usuali e in modalità site specific rappresentano principalmente una proposta culturale “alternativa” ai tradizionali festival di danza all’aperto con cartelloni di grande “richiamo” dando maggiore spazio a proposte di danza contemporanea, a giovani danzatori e coreografi italiani e a proposte estere con linguaggi particolarmente innovativi. 

Quali i festival italiani dove è possibile assistere a spettacoli site specific e da cui è possibile ricavare nuovi spunti coreografici? Quali le produzioni da segnalare che propongono spunti innovativi?

Tra i festival che si occupano solo di danza il capostipite del genere è il Festival internazionale di danza nei paesaggi urbani Danza urbana, diretto da Massimo Carosi, che si svolge ormai da ventitré anni a settembre a Bologna, nello stesso periodo a Ravenna si svolge l’altrettanto longevo Festival di danza urbana e d’autore Ammutinamenti diretto da Selina Bassini e Monica Francia con Francesca Serena Casadio e Giulia Melandri, nelle colline bolognesi il progetto internazionale di residenze e performance di danza contemporanea per spazi verdi Running up that hill. Esperimenti coreografici in collina diretto da Angelica Zanardi e giunto alla settima edizione.

Tra i festival multidisciplinari sono da segnalare il Festival internazionale di danza urbana e arti performative nei paesaggi urbani Città delle 100 scale che si svolge a Potenza da più di dieci anni e che per la sezione danza vede sempre la consulenza di Massimo Carosi, Attraversamenti Multipli festival crossdisciplinare dedicato esclusivamente a performance site specific che si svolge a settembre Roma, CloseUp Festival Internazionale di circo contemporaneo, danza e video diretto da Mara Serina che si svolge a Crema a settembre, Per Aspera Festival di interventi multidisciplinari contemporanei che si svolge da tredici anni a Bologna tra giugno e settembre creato dall’ Associazione alberTSTanley diretta da Ennio Ruffolo, il Faceoff - Festival di danza e musica alla settima che edizione che ospita a Matelica (Mc) performance di danza urbana curate da Roberto Lori co-direttore artistico della compagnia di danza Simona Bucci e La strada Festival nato nel 2008 e diretto da Luisa Cuttini ideato per animare il centro storico di Brescia con proposte internazionali di circo contemporaneo, musica, danza e teatro urbano.

Tra le produzioni site specific più interessanti della stagione in corso emerge il nuovo lavoro della compagnia Le supplici, diretta dal coreografo e danzatore Fabrizio Favale, che ha esplorato l’ultimo confine del site specific con il progetto de Le stagioni invisibili creato prima per la stagione estiva poi per tutte le stagioni dell’anno.

Fabrizio da dove è nata questa idea innovativa di coreografia ideata per contesti naturali, agricoli e industriali e da dove deriva il tuo interesse verso la cultura popolare arcaica?

Probabilmente dall’Italia stessa. Da questi paesaggi che hanno disegnato non a caso un certo tipo di storia, di scambi, di tradizioni, di usanze, di linguaggio, di pensiero. Anche dal senso del viaggio esplorativo visto che stiamo parlando di una penisola e del mare.

Due anni fa parlavo con Elena Di Gioia e Andrea La Bozzetta di un mio desiderio di realizzare un ciclo senza fine di performance coreografiche nei campi agricoli. Ed ecco che Elena ha immediatamente accolto l'idea, facendola diventare niente meno che una parte davvero consistente della sua programmazione Teatrale Agorà (che si svolge in tutta l'area della Reno-Galliera, nel bolognese). A Elena e al suo staff va tutta la mia gratitudine e la mia gioia di aver incontrato un direttore artistico così coraggioso. Devo aggiungere che questo progetto è realizzato con il contributo di Ater, Associazione Liberty, Fondazione Del Monte e con il premio di produzione PerChiCrea di Siae e Mibac.

Come scegli il luogo in cui ambienti le tue Stagioni?

Questo è un lavoro di squadra che facciamo con lo staff di Agorà. Normalmente ogni anno mi propongono e mi fanno visitare molti luoghi per ciascun episodio.
Io poi vado abbastanza a naso. Nella scelta tento di farmi però un disegno mentale che possa percorrere l’intero ciclo di quattro stagioni: come se dovessi realizzare una collana, seleziono luoghi in base alle differenze che presentano o alle affinità, le prospettive di realizzazione che offrono, in base a un senso del tempo e del suo scorrere, a cosa dovrà avvenire o è già avvenuto, in base alle temperature stagionali, alla meteorologia. Poi ci sono delle variabili per me irresistibili, come gli orizzonti - sia fisici che immaginari - che alcuni di questi luoghi aprono o suggeriscono, ci sono gli uomini che ci vivono o lavorano, ci sono i macchinari, gli alberi e gli animali.

Con l’episodio Estate dove hai debuttato e in che modo hai costruito questo capitolo?

L’episodio Estate 2019 del primo ciclo ha debuttato nell’Oasi di ripopolamento ecologico La Rizza a Bentivoglio (Bo), un’area meravigliosa, vasta e piatta, popolata soprattutto da uccelli acquatici e rare piante locali. L’Estate del secondo ciclo dovrebbe debuttare in luglio 2020 presso l’Impianto idrovoro di Bagnetto a Castello D’Argile (Bo), un impianto storico circondato da immensi spazi agricoli. Non so perché, ma è proprio questa stagione che dentro di me rappresenta ogni volta la chiusura di un ciclo e l’inizio di un altro… Ma non sono in grado di anticiparti di più, perché mi sono dato la regola di non pensare alle stagioni se non in quella subito imminente, che in questo caso è la Primavera.

Dal punto di vista coreografico quali azioni hai messo in campo e quanti i danzatori coinvolti?

Normalmente i danzatori sono nove. Gli episodi sono tutti diversi e sono anche eventi unici non ripetibili per cui di volta in volta il disegno coreografico si articola sulle caratteristiche del paesaggio stesso. Per me naturalmente è una sfida e anche un parco giochi, dove ogni volta mi lascio guidare in realizzazioni che altrove, in teatro ad esempio, non avrei mai intrapreso. Viceversa ne Le stagioni spesso realizzo coreografie che sarebbe impensabile riprodurre fuori dal contesto in cui sono nate. Voglio dire che spesso qui la coreografia e il luogo in cui si svolge s’intrecciano in un un’unica trama.

E che funzione ha il pubblico?

Lo spettacolo è itinerante e al pubblico viene fornita, in ciascun episodio, una mappa del luogo, con dei numeri e dei titoli delle scene che vedrà, come allo zoo o al giardino botanico. La peculiarità di questo progetto è che il pubblico condivide con i danzatori la stessa condizione atmosferica - gli spettacoli sono infatti confermati anche in caso di pioggia, temporali, vento, neve - e le stese caratteristiche del luogo, le eventuali avversità, le zanzare d’estate, il fango dell’autunno, i rovi, l’erba impraticabile, il perdersi improvvisamente. Ma è anche una scoperta quella che pubblico e danzatori fanno insieme. Spesso la vastità di questi spazi è talmente sconfinata e gli accadimenti e le presenze di uomini e animali sono talmente imprevedibili, che quelle del ciclo delle Stagioni non riesco neanche più a pensarle come performance, anzi sono in attesa di capire come chiamarle...

 

 

 

 

© Expression Dance Magazine - Giugno 2020

Luciano Cannito e Rossella Brescia, la danza e l’arte una parte fondamentale nelle nostre vite

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A causa dell’emergenza Coronavirus siamo tutti a casa… I due artisti mi confessano che si muovono solo per qualche ora al giorno per andare al lavoro e per il resto del tempo sono in casa e si godono volentieri un po’ di tempo insieme perché solitamente non ne hanno molto e che per entrambi questa emergenza sanitaria è un buon momento per riflettere sulla nostra società.

Luciano, dopo le tue numerose esperienze in tutto il mondo, come ti sei avvicinato al mondo della direzione artistica di una accademia? 

Mi sono reso conto che in tanti paesi, specie nei paesi anglosassoni, lo spettacolo è visto come un’industria, mentre in Italia è sempre visto con un occhio di superiorità, come una missione, una passione, non un lavoro. 

Principalmente per questo, e anche grazie al fattivo contributo e grande intuizione del produttore Fabrizio di Fiore, ho pensato a un luogo dove si potesse studiare e dove oggi un danzatore potesse avere una marcia in più, un posto dove formare danzatori che potessero lavorare con l’arte e vivere di quello. 

E in che modo secondo te le scuole di danza sono altrettanto importanti nel loro lavoro quotidiano con bambini e ragazzi?

Le scuole di danza hanno creato quei grandi numeri di danzatori che ci sono oggi, senza contare l’importante lavoro sociale di formazione che conducono ogni giorno: molte di queste scuole sono infatti l’unico avamposto culturale extrascolastico in territori socialmente difficili o in località isolate. Sono scuole private ma conducono un prezioso servizio di pubblica utilità, se si pensa che in Italia su 56 conservatori musicali, per la danza esiste solo un'accademia di danza riconosciuta a livello statale. In Italia esiste una vera e propria discriminazione culturale che non segue quello che è scritto nella costituzione: il diritto allo studio universitario. Per i danzatori non esiste quindi lo stesso diritto di studio riservato agli altri studenti e all’Accademia di danza di Roma può capitare ad esempio che uno studente possa essere idoneo e non ammesso per il limitato numero di sale di danza e conseguente impossibilità di soddisfare tutte le domande di ammissione, ma non è costituzionale che possa continuare una cosa del genere. 

Per questo sei spesso impegnato a dare importanza ai diritti degli artisti e nel far conoscere problematiche così poco presenti in questa società?

Si, penso proprio che non ci sia spazio nell’opinione pubblica per queste problematiche e quindi tempo fa ho anche pensato di creare una petizione contro la chiusura dei corpi di ballo. La domanda più strana che mi sono sentita fare, mi è stata fatta dai Senatori: “Perché questo accade?”. Non ne hanno alcuna consapevolezza: io risposi che in Italia l’attenzione sociale ed economica è spostata più che altro verso la musica e l’opera lirica e la danza, soprattutto quella classica, è vista solo come un peso sociale.

E in tal senso quindi come pensi che si percepisce oggi il balletto e la danza classica?

Il paradosso della danza degli ultimi anni è che c’è pochissima attenzione verso il repertorio classico e quindi relativa poca attenzione mediatica nei confronti del balletto anche dal punto di vista sociale. Negli ultimi anni si è talmente sviluppato ciò che è moderno e contemporaneo e lo abbiamo fatto talmente tanto che è venuta meno la tradizione del balletto classico, che è alla base della nostra identità nazionale che sta tendendo a sparire. Per questo avere corpi di ballo stabili e accademie in ogni città sarebbe stata una motivazione in più, una possibilità in più, per i ragazzi italiani di poter proseguire gli studi di danza classica: in Germania e in Francia l’hanno compresa bene e da tempo questa cosa. L’artista dovrebbe avere le stesse possibilità in ogni città e vivere in un modo degno, così come mi sono augurato io con l’apertura del Campus che dirigo.

E tutto questo accade paradossalmente in un momento in cui il mercato richiede il grande repertorio classico e l’Italia fatica a proporlo con le sue sole forze interne mancando i pilastri di cui ho parlato.

Ho visto che sei anche un appassionato di calcio e proprio in questi giorni con questa emergenza si è capito come il calcio si ponga sempre oltre a tutto, cosa ne pensi?

Credo che le masse siano più difficili da controllare e che quindi si siano dovuti prendere per forza di cose provvedimenti in maniera più graduale. Certo anche noi nel mondo della danza abbiamo grandi numeri che potrebbero scuotere l’opinione pubblica ma il Coni se ne è appropriato all’interno del suo grande cappello. Di fatto siamo due milioni di persone e per lo meno bisognerebbe essere più uniti nelle battaglie, ma in questo ho capito che ci deve essere sempre qualcuno che si fa portavoce, per questo mi appassiono su alcune tematiche e poi me ne faccio portatore per parlare con il Ministro anche se poi queste battaglie diventano dei veri e propri lavori e ti portano via tante energie.

Hai creato più di 60 balletti, cosa ti riserva il futuro dopo la Cenerentola con Virna Toppi?

Pensare al futuro oggi è un po’ estraniante ma cerco di vedere comunque positivo. Del resto noi del mondo del teatro siamo sempre stati abituati alla precarietà, discendenti degli antichi teatranti, siamo pervasi dalla voglia di vivere, siamo abituati alle crisi e saremo in grado di rialzarci sicuramente prima. Anche se il mio pensiero va anche a quei ragazzi con contratti precarissimi che in questo momento sono davvero in seria difficoltà.

Il 25 aprile sarei dovuto andare in Kazakistan per produrre Il Corsaro ma ora è tutto fermo; continua poi con grande attenzione il lavoro del prossimo tour con la Roma City Ballett Company, con la quale si cerca di dare continuità professionale, anche tramite audizione, alle attività della accademia oltre a dare spazio a giovani artisti provenienti da compagnie americane e a ragazzi che vengono da tutto il mondo.

Mentre vi parlo in Russia sta andando in scena la mia coreografia Il padrino con le musiche di Nino Rota e il mio Romeo e Giulietta che è in tournée in 5 nazioni; a settembre, se tutto andrà come previsto, andrà in scena negli Stati Uniti la mia coreografia basata su Vacanze Romane.

Tu e Rossella come vi siete avvicinati fino a diventare anche una coppia nella vita privata?

Uno dei motivi per cui ci siamo avvicinati è che abbiamo entrambi dei valori e dei principi simili, lottiamo contro le cattiverie, non vogliamo compromessi e non vogliamo ottenere sconti nel lavoro vivendo immersi nello spettacolo. Entrambi siamo coscienti che l’arte per noi è una parte fondamentale nelle nostre vite. Dopo tredici anni insieme siamo ancora oggi complici, manager uno dell’altro: discutiamo e scegliamo insieme, ci confrontiamo per ogni nostra decisione soprattutto per dire no ad alcune proposte che non ci convincono anche se nel nostro mondo non è affatto facile dire dei no, perché la vita dell’artista è sempre e comunque una vita precaria: può andare bene oggi e andare male domani.

Rossella, Luciano ci ha raccontato che vi accomunano valori e principi simili, in tal senso in che modo la solidarietà verso i più deboli contraddistingue la vostra coppia? 

Credo, e crediamo, che le persone che hanno un pubblico debbano contribuire con aiuti concreti per far conoscere e sensibilizzare le persone rispetto alle problematiche che esistono fuori dalle nostre vite quotidiane. Questo ti fa anche sentire utile e vivo, come quando abbiamo visto con i nostri occhi a Panama la sofferenza dei bambini, che però, nonostante tutto, ti riservano dei grandi sorrisi. Queste esperienze di solidarietà ti portano ad imparare molto e si ritorna a casa sempre umanamente arricchiti.

E come è avvenuto l’incontro con Luciano? 

Mi ha chiamata lui come protagonista della sua versione della Carmen. Eravamo al Teatro Massimo di Palermo poi un giorno ci siamo visti con occhi diversi e da lì è cominciato pian piano un po’ tutto. Del nostro rapporto mi piace che uno ama e viene amato allo stesso modo, rispettando l’uno le scelte quotidiane dell’altro.

Come sei arrivata invece a danzare in programmi televisivi?

In modo molto fortuito, in realtà volevo solo studiare danza e Roma mi sembrava la città più vicina così ho pensato di fare l’esame in accademia, mi hanno presa e poi da lì è nato un po’ tutto. Ho accettato anche se essere lontana da casa per me è stato un grande trauma e un grande sacrificio che mi è costato molta fatica, mi mancavano i miei affetti e la mia terra, la Puglia, però sono riuscita ad andare oltre: si raggiunge tutto se si è forti e se si vuole veramente qualcosa. 

Dalla danza sei poi passata alla conduzione televisiva e alla radio... come è andata? 

Mi trovai in una radio mentre conducevo la trasmissione Colorado e ho cominciato a pensare anche alla mia voce oltre al mio corpo: mi sembrava che la radio trasmettesse di me un’immagine più vera e questo mi ha molto molto incuriosita, così ho cominciato a studiare, ho fatto dei provini e ormai, quasi ogni giorno da 13 anni, sono in onda con Tutti pazzi per Rds, un programma molto seguito e in cui mi diverto tantissimo.

 

Sei una performer a tutto tondo e attualmente ti stai dedicando al teatro anche come attrice. Come hai vissuto questa nuova esperienza?

Come attrice sono una delle protagoniste della nuova produzione del Teatro Sistina di Romeo Piparo e Giulio Ricciardi Belle ripiene: questo lavoro è stato una scommessa vinta grazie ad un’ottima risposta del pubblico. Oltre a me in scena ci sono Tosca D'Aquino, Roberta Lanfranchi e Samuela Sardo artiste complete e donne poliedriche tra cui è nata una bella amicizia; ci vogliamo molto bene e siamo state bene, mai un’invidia, un problema: è stata un’esperienza bellissima che si è però fermata, giustamente, da qualche giorno ma che recupereremo sicuramente ad ottobre.

Ai giovani che si affacciano oggi al mondo della danza e dello spettacolo da dove consigli di cominciare? 

Secondo me bisogna capire se studiare la danza è la propria fonte di vita e se ti fa stare bene, se si, vuol dire che la danza è la tua vocazione. Importante è la volontà e il carattere che ti forma lo spirito per superare un brutto momento, bisogna fare attenzione e bisogna avere una dedizione assoluta, una predisposizione al sacrificio che a volte, lo posso dire con assoluta certezza, porta quasi al masochismo ma se la danza è la tua vita non ti pesa affatto. Bisogna pensare allo studio e mantenere quel pizzico di follia che ti fa seguire un po’ la tua pancia se no rinunceresti alla prima difficoltà.

Consiglio di imparare qualche lingua straniera e pensare che è meglio arrivare sempre preparati, poi capire se si possiede il carattere adatto a questo mestiere, magari ci sono talenti che si sono buttati al vento a causa di un carattere poco propenso: il talento da solo non basta ci vuole la voglia di mettercela tutta e in questo senso forse ha anche un valore più grande e poi, se ti mancasse la tua terra com’è successo a me, ricordati che la tua terra non ti scorda mai e ti accoglierà sempre quando vorrai tornare!

Luciano 

Quest’anno sono in trasmissione non come giudice ma in una funzione molto particolare che è quella di super tecnico insieme al Maestro Vessicchio che assiste la parte musicale: in disparte verifichiamo con la nostra esperienza le performance in caso di diatriba.

La trasmissione per me è ancora molto affascinante perché racconta un percorso di lotta, sacrificio, emotività al di là dei fatti che sono televisivi. Il messaggio che sta comunque alla base della trasmissione è che ti viene data una opportunità concreta: nessuno vuole raccontare che ci vogliono solo tre mesi per diventare dei professionisti. 

Fondamentale l’apporto di Maria de Filippi che ci mette il cuore e l’anima e se qualcuno parla male del programma non se lo può proprio permettere: quanto ha fatto questo programma per le scuole di danza sin dai suoi esordi e quanto ha fatto per una divulgazione di massa della danza? Ha fatto vedere variazioni di classico in prima serata, ha dimostrato che ci sono tante persone che fanno questo mestiere e anche dal punto di vista sociale ha sfatato diversi tabù e ha portato persone a teatro che non avevano mai visto un teatro in tutta la loro vita.

Non bisogna davvero parlarne male mai…

 

Rossella 

Un ricordo fantastico, ci ho partecipato sin dalla I edizione e in quel momento “si stava sull’esperimento” e le intuizioni di Maria, che riusciva a captare e sentire la “pancia” dei ragazzi. In quella trasmissione vedrai sempre trasparire grande fatica perché i ragazzi lavorano tantissimo e in questo c’è un’assoluta verità e preparazione di danza. 

Grazie a questa trasmissione ho avuto una grande fratellanza, che continua tuttora, con Kledi Kadiu, con cui ho condiviso una grande fatica perché si lavorava molto: c’erano molte coreografie e pezzi da preparare e danzare ma è stato davvero un grande piacere. Poi sono stata nel programma anche in veste di insegnante però volevo fare altre esperienze e al mio posto venne Alessandra Celentano, rispetto alla quale però ho una filosofia e una visione completamente differente. Per me è importante l’aspetto psicologico dei ragazzi, secondo me bisogna dosare sempre le parole altrimenti si possono affossare dei talenti: bisogna sempre incoraggiarli e la sincerità la puoi utilizzare sempre anche senza creare traumi. Magari non puoi fare il classico ma puoi specializzarti in altri stili o la danza può diventare un veicolo per fare altri mestieri sempre nel campo artistico. 

Per me in assoluto l’importante è non far spegnere mai le passioni dei ragazzi e non farli abbandonare alla prima difficoltà ma esortarli a procedere e andare avanti in qualunque modo.

 

 

 

 

© Expression Dance Magazine - Giugno 2020

 

 

L'autodichiarazione COVID-19 per gli allievi delle scuole di danza

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Finalmente da qualche giorno hanno riaperto i battenti le scuole di danza e i centri sportivi, seguendo le linee guida pubblicate il 19 maggio dall'Ufficio per lo sport.

Ma quali sono in particolare i doveri per gli allievi che frequentano i corsi?

In primo luogo, all'ingresso della centro o scuola sarà previsto il rilevamento della temperatura corporea, che deve essere inferiore a 37,5 °C . È una restrizione non obbligatoria.

Tuttavia i clienti dovranno firmare un’autocertificazione sulle proprie condizioni di salute, ovvero dichiarare se hanno contratto il Covid o se sono stati in quarantena, eec. Il modulo compilato sarà conservato dai gestori dei centri per 14 giorni, dopodiché andrà rinnovato. Il modulo per i tesserati ASI è scaricabile al seguente link.

MODULO AUTODICHIARAZIONE TESSERATI ASI COVID-19

Tra le altre misure previste, ricordiamo il distanziamento di sicurezza di almeno 1 metro che deve essere tenuto all’interno delle sale, degli spogliatoi e delle docce, che avranno ingressi contingentati e percorsi differenziati, ove possibile.

I vestiti e gli effetti personali dovranno essere riposti all'interno di borse lasciate negli armadietti.

Durante lo svolgimento delle attività sportive non c'è l'obbligo della mascherina ma è necessario manetenere il distanziamento di almeno 2 metri.

Per il dettaglio di tutte le altre norme vi invitiamo a rivedere il documento ufficiale a questo link:

LINEE GUIDA PER L'ATTIVITà SPORTIVA DI BASE E L'ATTIVITà MOTORIA IN GENERE (versione aggiornata).

 

Linee guida per la riapertura. I documenti ufficiali di Regioni e dell'Ufficio per lo Sport

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Venerdì 15 maggio 2020 la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha rilasciato un documento contenente le linee di indirizzo per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative.

Il documento di 18 pagine riassume le linee guide condivise dalle Regione e dal Governo: le schede tecniche contengono indirizzi operativi validi per i singoli settori di attività, e forniscono uno strumento sintetico e immediato di applicazione delle misure di prevenzione e contenimento, per sostenere la ripresa delle attività economiche e produttive compatibilmente con la tutela della salute di utenti e lavoratori.

Nel documento sono presenti, in particolare che le indicazioni che si applicano a enti locali e soggetti pubblici e privati titolari di palestre, comprese le attività fisiche con modalità a corsi (senza contatto fisico interpersonale).

  • Predisporre una adeguata informazione sulle tutte le misure di prevenzione da adottare.
  • Redigere un programma delle attività il più possibile pianificato (es. con prenotazione) e regolamentare gli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni; mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni.
  • Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
  • Organizzare gli spazi negli spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 1 metro (ad esempio
  • prevedere postazioni d’uso alternate o separate da apposite barriere), anche regolamentando l’accesso agli stessi.
  • Regolamentare i flussi, gli spazi di attesa, l’accesso alle diverse aree, il posizionamento di attrezzi e macchine, anche delimitando le zone, al fine di garantire la distanza di sicurezza:
  • - almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica,
  • - almeno 2 metri durante l’attività fisica (con particolare attenzione a quella intensa).
  • Dotare l’impianto/struttura di dispenser con soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani dei frequentatori/clienti/ospiti in punti ben visibili, prevedendo l’obbligo dell’igiene delle mani all’ingresso e in uscita.
  • Dopo l’utilizzo da parte di ogni singolo soggetto, il responsabile della struttura assicura la disinfezione della macchina o degli attrezzi usati.
  • Gli attrezzi e le macchine che non possono essere disinfettati non devono essere usati.
  • Garantire la frequente pulizia e disinfezione dell’ambiente, di attrezzi e macchine (anche più volte al giorno ad esempio atra un turno di accesso e l’altro), e comunque la disinfezione di spogliatoi (compresi armadietti) a fine giornata.
  • Non condividere borracce, bicchieri e bottiglie e non scambiare con altri utenti oggetti quali asciugamani, accappatoi o altro.
  • Utilizzare in palestra apposite calzature previste esclusivamente a questo scopo.
  • Tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti; si raccomanda di non consentire l’uso promiscuo degli armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali.
  • Per quanto riguarda il microclima, è fondamentale verificare le caratteristiche di aerazione dei locali e degli impianti di ventilazione e la successiva messa in atto in condizioni di mantenimento di adeguati ricambi e qualità dell’aria indoor. Per un idoneo microclima è necessario:
  • Garantire periodicamente l’aerazione naturale nell’arco della giornata in tutti gli ambienti dotati di aperture verso l’esterno, dove sono presenti postazioni di lavoro, personale interno o utenti esterni (comprese le aule di udienza ed i locali openspace), evitando correnti d’aria o freddo/caldo eccessivo durante il ricambio naturale dell’aria;
  • Aumentare la frequenza della manutenzione / sostituzione dei pacchi filtranti dell’aria in ingresso (eventualmente anche adottando pacchi filtranti più efficienti);
  • In relazione al punto esterno di espulsione dell’aria, assicurarsi che permangano condizioni impiantistiche tali da non determinare l’insorgere di inconvenienti igienico sanitari nella distanza fra i punti di espulsione ed i punti di aspirazione;
  • Attivare l’ingresso e l’estrazione dell’aria almeno un’ora prima e fino ad una dopo l’accesso da parte del pubblico;
  • Nel caso di locali di servizio privi di finestre quali archivi, spogliatoi, servizi igienici, ecc., ma dotati di ventilatori/estrattori meccanici, questi devono essere mantenuti in funzione almeno per l’intero orario di lavoro;
  • Per quanto riguarda gli ambienti di collegamento fra i vari locali dell’edificio (ad esempio corridoi, zone di transito o attesa), normalmente dotati di minore ventilazione o privi di ventilazione dedicata, andrà posta particolare attenzione al fine di evitare lo stazionamento e l’assembramento di persone, adottando misure organizzative affinché gli stessi ambienti siano impegnati solo per il transito o pause di breve durata;
  • Negli edifici dotati di specifici impianti di ventilazione con apporto di aria esterna, tramite ventilazione meccanica controllata, eliminare totalmente la funzione di ricircolo dell’aria;
  • Relativamente agli impianti di riscaldamento/raffrescamento che fanno uso di pompe di calore, fancoil, o termoconvettori, qualora non sia possibile garantire la corretta climatizzazione degli ambienti tenendo fermi gli impianti, pulire in base alle indicazioni fornite dal produttore, ad impianto fermo, i filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati.
  • Le prese e le griglie di ventilazione devono essere pulite con panni puliti in microfibra inumiditi con acqua e sapone, oppure con alcool etilico al 75%;
  • Evitare di utilizzare e spruzzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray direttamente sui filtri per non inalare sostanze inquinanti, durante il funzionamento.
  • Tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti; si raccomanda di non consentire l’uso promiscuo degli armadietti e di mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali.

Qui il testo completo: Linee di indirizzo per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative 


Anche l'Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha rialsciato le linee guida per l'esercizio fisico e lo sport, con il supporto di Sport e Salute S.p.A. e d'intesa con il CONI e il CIP.

Tra i vari punti, queste sono le indicazioni per le pratiche d'igiene:

All’interno del sito dovrà essere garantita la possibilità di effettuare le seguenti pratiche igieniche:

  • lavarsi frequentemente le mani, anche attraverso appositi dispenser di gel disinfettanti;
  • mantenere la distanza interpersonale minima di 1 metro, preferibilmente 2, in caso di attività metabolica a riposo. Ad esempio per gli utenti in caso di attesa, riposo e inoltre per tutti gli operatori sportivi;
  • mantenere la distanza interpersonale minima adeguata all’atto motorio, al carico metabolico e alle altre misure di mitigazione disponibili;
  • non toccarsi mai occhi, naso e bocca con le mani;
  • starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie; se non si ha a disposizione un fazzoletto, starnutire nella piega interna del gomito;
  • evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l’attività fisica, ma riporli in zaini o borse personali e, una volta rientrato a casa, lavarli separatamente dagli altri indumenti;
  • bere sempre da bicchieri monouso o bottiglie personalizzate;
  • gettare subito in appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati (ben sigillati).

Ai fini della attuazione delle buone pratiche igieniche dovranno essere messi a disposizione:

  • procedure informative affisse nel sito sportivo, nelle zone di accesso, nei luoghi comuni, nelle zone di attività sportiva, nonché negli spogliatoi e nei servizi igienici;
  • gel igienizzante;
  • sistema di raccolta dedicato ai rifiuti potenzialmente infetti (es. fazzoletti monouso, mascherine/respiratori);
  • indicazioni sulle corrette modalità e tempi di aerazione dei locali;
  • specifiche attività di filtrazione dell’aria nei locali chiusi ad alta densità di persone o di attività, ad esempio tramite purificatori di aria dotati di filtri HEPA destinati a diminuire la quantità di aerosol;
  • sanitizzazione ad ogni cambio turno;
  • vietare lo scambio tra operatori sportivi e personale comunque presente nel sito sportivo di dispositivi (smartphone, tablet, ecc.) e di attrezzi sportivi; in alternativa, prevedere adeguate sanitizzazioni.

In aggiunta, coloro che praticano l’attività, hanno l’obbligo:

  • di disinfettare i propri effetti personali e di non condividerli (borracce, fazzoletti, attrezzi, ecc..);
  • di arrivare nel sito già vestiti adeguatamente alla attività che andrà a svolgersi o in modo tale da utilizzare spazi comuni per cambiarsi e muniti di buste sigillanti per la raccolta di rifiuti potenzialmente infetti;
  • di non toccare oggetti e segnaletica fissa.

Qui il testo completo: LINEE-GUIDA PER L'ESERCIZIO FISICO E LO SPORT

 

 

 

 

 

Preparate i documenti! Da oggi Mutuo Light Liquidità per A.S.D. e S.S.D.

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L’Istituto per il Credito Sportivo ha elaborato i criteri e il relativo regolamento per rendere accessibili, ai soggetti interessati, i finanziamenti erogati in base al ‘Decreto Liquidità’. Nelle prossime ore saranno pubblicati sul sito di ICS. Come è noto, il Governo ha dato vita e finanziato il Comparto Liquidità del Fondo di Garanzia e del Fondo Contributi Interessi in gestione all’Istituto per il Credito Sportivo (articolo 14 del decreto Legge 8 aprile 2020, n.23), per consentire l’erogazione di mutui – senza garanzie e a tasso 0 – destinati alla base del mondo sportivo, che in questo drammatico momento sta vivendo, come anche il resto del Paese, un momento emergenziale.

Il mutuo ICS per Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche si chiamerà “Mutuo light liquidità”.

I CRITERI DI ACCESSO
Nelle prossime ore le Ssd e la Asd, potranno accedere alla richiesta di finanziamento direttamente dall’homepage del sito www.creditosportivo.it nella sezione dedicata alle misure di sostegno collegate all’emergenza epidemiologica Covid-19, compilando il modulo online

Il form prevede il caricamento dei seguenti documenti:

  • Atto costitutivo.
  • Statuto. Requisiti: conformità dell’atto a quello presente sul registro CONI.
  • Verbale di delibera dell’organo che ha i poteri per autorizzate il presidente o legale rappresentante a contrarre il finanziamento.
  • Atto di certificazione, se presente, della personalità giuridica.
  • Documento del legale rappresentante con codice fiscale.
  • Attribuzione codice fiscale del sodalizio sportivo.
  • Estratto conto bancario dell’ultimo trimestre 2019.
  • Bilancio o rendiconto approvato anno 2018.
  • Bilancio o rendiconto provvisorio 2019.
  • Delibera di attribuzione poteri al Presidente a contrarre mutui.
  • Iscrizione al Registro CONI nel 2020.

Saranno presenti sul sito tre moduli:

  • La lettera di attestazione, da inviare all’Ente (NAZIONALE), che certifichi i dodici mesi di affiliazione.
  • Il modulo di richiesta di finanziamento.
  • Il modulo di accesso al fondo.

La società in questione dovrà essere anche in regola con i pagamenti degli impegni associativi.

NELLE PIEGHE DEL DECRETO
L’articolo 14 del Capo II del Decreto Legge n.23 dell’8 aprile 2020 – Misure urgenti per garantire la continuità delle imprese colpite dall’emergenza Covid-19 e meglio noto proprio come “Decreto liquidità” – è dedicato ai finanziamenti erogati dall’Istituto per il Credito Sportivo per le esigenze di liquidità delle Federazioni Sportive nazionali, delle Discipline Sportive Associate, degli Enti di Promozione Sportiva, delle Associazioni e delle Società Sportive dilettantistiche, e concessione di contributi in conto interessi sui finanziamenti.
Tali strumenti, che vanno ad aggiungersi alle misure già previste con il Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18, consentiranno di garantire 100 milioni di euro di finanziamenti e consentiranno altresì di ridurre tempi e oneri per chi ha necessità immediate di liquidità, al fine di poter far ripartire le attività e valorizzare l’importante ruolo sociale dello sport.

Gli importi finanziabili saranno a tasso zero, della durata di 6 anni, si potrà cominciare a restituire il finanziamento a partire dal terzo anno. Il massimo importo erogabile è di 25 mila € e fino al massimo del 25% dei ricavi.

Queste le caratteristiche nel dettaglio:

  • IMPORTO. Da un minino di 3mila euro a un massimo di 25mila euro nella misura massima del 25% del fatturato dell’ultimo bilancio o delle entrate dell’ultimo rendiconto (in entrambe i casi, almeno 2018), regolarmente approvati dalla società o dalla associazione
  • DURATA. 6 anni dei quali 2 di preammortamento e 4 di ammortamento.
  • PAGAMENTO PRIMA RATA. Dopo 2 anni di preammortamento.
  • TASSO DI INTERESSE. Totale abbattimento degli interessi per l’intera durata del finanziamenti da parte del Fondo Contributo Interessi – Comparto Liquidità.
  • GARANZIA. 100% del finanziamento da parte del Fondo di Garanzia – Comparto Liquidità.

Qui il modulo da mandare compilato ad Asi Nazionale affiliazioni.tesseramenti@asinazionale.it - oggetto: Credito Sportivo

 

Credito sportivo: i criteri di accesso al Decreto Liquidità

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L’Istituto per il Credito Sportivo ha elaborato i criteri e il relativo regolamento per rendere accessibili, ai soggetti interessati, i finanziamenti erogati in base al ‘Decreto Liquidità’. Nelle prossime ore saranno pubblicati sul sito di ICS. Come è noto, il Governo ha dato vita e finanziato il Comparto Liquidità del Fondo di Garanzia e del Fondo Contributi Interessi in gestione all’Istituto per il Credito Sportivo (articolo 14 del decreto Legge 8 aprile 2020, n.23), per consentire l’erogazione di mutui – senza garanzie e a tasso 0 - destinati alla base del mondo sportivo, che in questo drammatico momento sta vivendo, come anche il resto del Paese, un momento emergenziale.
Il mutuo ICS per Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche si chiamerà “Mutuo light liquidità”.

I CRITERI DI ACCESSO
Nelle prossime ore, le Ssd e la Asd, potranno accedere alla richiesta di finanziamento direttamente dall’homepage del sito www.creditosportivo.it nella sezione dedicata alle misure di sostegno collegate all'emergenza epidemiologica Covid-19, compilando il modulo online

Il form prevede il caricamento dei seguenti documenti:

  • Atto costitutivo.
  • Statuto. Requisiti: conformità dell’atto a quello presente sul registro CONI.
  • Verbale di delibera dell’organo che ha i poteri per autorizzate il presidente o legale rappresentante a contrarre il finanziamento.
  • Atto di certificazione, se presente, della personalità giuridica.
  • Documento del legale rappresentante con codice fiscale.
  • Attribuzione codice fiscale del sodalizio sportivo.
  • Estratto conto bancario dell’ultimo trimestre 2019.
  • Bilancio o rendiconto approvato anno 2018.
  • Bilancio o rendiconto provvisorio 2019.
  • Delibera di attribuzione poteri al Presidente a contrarre mutui.
  • Iscrizione al Registro CONI nel 2020.

Saranno presenti sul sito tre moduli:

  • La lettera di attestazione, da inviare all’Ente ASI via mail ad , che certifichi i dodici mesi di affiliazione.
  • Il modulo di richiesta di finanziamento.
  • Il modulo di accesso al fondo.

E’ altresì richiesta una lettera dell’Ente di promozione sportiva di riferimento che attesti l’affiliazione e l’iscrizione da almeno un anno al Registro CONI o alla sezione parallela CIP. La società in questione dovrà essere anche in regola con i pagamenti degli impegni associativi.

NELLE PIEGHE DEL DECRETO
L’articolo 14 del Capo II del Decreto Legge n.23 dell’8 aprile 2020 – Misure urgenti per garantire la continuità delle imprese colpite dall’emergenza Covid-19 e meglio noto proprio come “Decreto liquidità” - è dedicato ai finanziamenti erogati dall’Istituto per il Credito Sportivo per le esigenze di liquidità delle Federazioni Sportive nazionali, delle Discipline Sportive Associate, degli Enti di Promozione Sportiva, delle Associazioni e delle Società Sportive dilettantistiche, e concessione di contributi in conto interessi sui finanziamenti.
Tali strumenti, che vanno ad aggiungersi alle misure già previste con il Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18, consentiranno di garantire 100 milioni di euro di finanziamenti e consentiranno altresì di ridurre tempi e oneri per chi ha necessità immediate di liquidità, al fine di poter far ripartire le attività e valorizzare l’importante ruolo sociale dello sport.
Gli importi finanziabili saranno a tasso zero, della durata di 6 anni, si potrà cominciare a restituire il finanziamento a partire dal terzo anno. Il massimo importo erogabile è di 25 mila € e fino al massimo del 25% dei ricavi.

Queste le caratteristiche nel dettaglio:

  • IMPORTO. Da un minino di 3mila euro a un massimo di 25mila euro nella misura massima del 25% del fatturato dell’ultimo bilancio o delle entrate dell’ultimo rendiconto (in entrambe i casi, almeno 2018), regolarmente approvati dalla società o dalla associazione
  • DURATA. 6 anni dei quali 2 di preammortamento e 4 di ammortamento.
  • PAGAMENTO PRIMA RATA. Dopo 2 anni di preammortamento.
  • TASSO DI INTERESSE. Totale abbattimento degli interessi per l’intera durata del finanziamenti da parte del Fondo Contributo Interessi – Comparto Liquidità.
  • GARANZIA. 100% del finanziamento da parte del Fondo di Garanzia – Comparto Liquidità.

Protocolli per le riaperture. Si faccia presto

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Il CONI (con Federazioni ed Enti) ha incaricato il Politecnico di Torino di elaborare i protocolli per le riaperture auspicabili quanto meno in forma controllata, per fine maggio. Il tutto si è tradotto in un documento, riguardante tutte le discipline sportive, che è stato già trasmesso al ministero.

Nell'importante documento per la sicurezza diffuso dal CONI, fra discipline analizzate ci sono anche tutte quelle che riguardano il settore fitness, wellness e danza.

Sentito successivamente il comitato tecnico scientifico, si attendono quindi indicazioni ufficiali che diano istruzioni (speriamo precise e speriamo in tempi brevi per le modalità di riapertura.
Questo documento è il passo indispensabile per permette al governo di gestire le riaperture. Una volta analizzato ASI / FIF /IDA si batteranno per l'apertura entro il 18 maggio.

La voce di oltre 14 milioni di tesserati non può rimanere inascoltata. È tempo di iniziare. Con le dovute precauzioni, un passo alla volta se sarà necessario, ma dobbiamo ricominciare!
Il Governo ne tenga conto.

Leggi qui il rapporto “Lo sport riparte in sicurezza”

Linee guida per la riapertura: nessun protocollo da ASI / FIF / IDA

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In merito a un documento contenente linee guida per la riapertura degli impianti sportivi, chiusi in questo periodo emergenziale per la diffusione del Covid-19, ASI Nazionale e FIF/IDA sottolineano di non aver predisposto alcun documento ufficiale ma che, quanto uscito, è legato alle proposte di un settore, quello Wellness, che ha messo sul tavolo una serie di spunti per sollecitare la discussione.

ASI Nazionale eFIF/IDA attenderanno un confronto tecnico e istituzionale con il CONI e l’Istituto Superiore di Sanità, prima di rendere noto, ufficialmente, il proprio indirizzo che sarà, ovviamente diffuso, sui nostri canali ufficiali.

L'IDA International Dance Association, rappresentata da Federazione Italiana Fitness, in sincronia con ASI Nazionale, si sta battendo con l'invio di lettere e con contatti a tutte le istituzioni per sottolineare le esigenze del settore. Difficile parificare il grande centro da 5000 mq con le scuole più piccole. È fondamentale che nei tavoli tecnici che stabiliscono le regole per le riaperture ci debbano essere anche esperti del settore; esperti che conoscano tutte le sfumature di un mondo così variegato. Un mondo che pur adempiendo alla sicurezza, ha voglia e bisogno di ripartire in modo realistico.

Richieste di rimborsi per abbonamenti o corsi non usufruiti a causa dell'emergenza? Ecco come comportarsi

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Come devono comportarsi le scuole di danza di fronte alla richiesta di restituzione di quote già versate? Sono obbligate al rimborso, oppure esitono delle soluzioni alternative? La risposta è "dipende" vediamo più nel dettaglio passando la parola all’avv. BIANCAMARIA STIVANELLO - Patrocinante in Cassazione


IL DIRITTO AL RIMBORSO DELLE QUOTE: TUTTI CONSUMATORI?

È sempre più diffusa e capillare l’azione promossa da diverse associazioni di consumatori per tutelare il diritto degli utenti alla restituzione di quanto pagato a palestre e centri sportivi per servizi non utilizzati a causa del blocco delle attività imposto dai provvedimenti emergenziali per il contrasto e la diffusione del Covid-19.

Non bastava la chiusura prolungata degli impianti e non bastavano l’incertezza sui tempi della riapertura né la consapevolezza che la ripresa sarà comunque condizionata al rispetto doveroso di misure anticontagio: per i gestori di associazioni e società sportive, che in una situazione di carenza di liquidità già devono sostenere costi fissi come affitti, mutui o termini di pagamento non prorogati, si prospettano all’orizzonte nuovi fronti di preoccupazione.


Come comportarsi di fronte a tali pretese? Si è obbligati a restituire le quote? Ci sono soluzioni alternative?

Per rispondere a questi interrogativi e cercare di chiarire i dubbi dei sodalizi sportivi è utile in primo luogo richiamare il concetto di associato e tesserato, valutare il contenuto e le modalità di erogazione della prestazione sportiva dilettantistica nonché il concetto di prestazione impossibile e le implicazioni sulla responsabilità contrattuale. Ma andiamo con ordine.

ASSOCIATI - TESSERATI - UTENTI
Lo status di associato o socio dell’associazione deriva dal perfezionamento del contratto associativo secondo le modalità stabilite dallo statuto; comporta l’acquisizione di una serie di diritti e di doveri previsti dallo statuto anche nel recepimento delle clausole contenute nell’art. 90 L.289/02 e nell’l’art.148 comma VIII Tuir (effettività del rapporto associativo, diritto di voto in assemblea per l’approvazione del bilancio, diritto di elettorato attivo e passivo per le cariche associative e così via).
Il rapporto associativo è fondato sul contratto di associazione che è un contratto con comunione di scopo e non un contratto di scambio; pertanto l’associato non può qualificarsi come consumatore nei confronti del sodalizio cui ha aderito e di cui condivide scopi e finalità.
I contributi versati dal socio non sono mai rimborsabili per definizione, in nessun caso, né al momento del recesso né allo scioglimento dell’associazione come previsto dagli articoli 24 e 37 del Codice Civile.
La regola vale innanzitutto per la quota di adesione annuale e per il rinnovo. Quanto all’importo versato a fronte della partecipazione alle attività - ad esempio per la partecipazione ad un corso - va innanzitutto verificato come lo statuto e/o il regolamento abbiano disciplinato tale emolumento: se la somma ancorché da versarsi a rate si qualifica come contributo associativo integrativo annuale o per l’intera attività, viene determinato in funzione dei costi anche fissi che l’associazione deve sostenere per realizzare le attività istituzionali e comunque quale contributo associativo finalizzato a sostenere l’associazione nel perseguimento delle finalità istituzionali condivise da tutti gli aderenti, si può affermare che anche tale versamento abbia la natura di contributo e pertanto non sia rimborsabile.

Diverso invece il caso di tesserati, nelle associazioni o nelle s.s.d., con i quali si instaura un rapporto di altra natura: sotto il profilo che ci occupa, possono essere considerati utenti in quanto destinatari dell’erogazione di servizi sportivi, seppure con qualche riserva. Essi infatti, pur non essendo soci del sodalizio, instaurano un rapporto atipico, non necessariamente e non sempre classificabile come accordo di scambio sul presupposto che richiedendo il tesseramento, hanno inteso svolgere l’attività sportiva in modo continuativo, secondo regole prefissate della disciplina praticata e sono quindi entrati a far parte dell’ordinamento sportivo in un contesto che esula dall’ambito dei servizi commerciali. Se ne trova conferma anche nei contenuti del Registro 2.0 che richiede l’inserimento dei partecipanti alle attività didattiche e sportive. Ma non è questa la sede per approfondimenti sulla natura del tesseramento.

Sul piano pratico, focalizzando l’attenzione sulle singole prestazioni - come ad esempio l’acquisto di un pacchetto di lezioni o di ingressi in palestra, l’abbonamento mensile, l’iscrizione a un corso bimestrale di tennis o di nuoto - è inevitabile che le si debba qualificare come controprestazioni in relazione ad un rapporto contrattuale di scambio, ancorché defiscalizzato ai sensi dell’art. 148 comma 3 TUIR.
In tale contesto quindi i beneficiari di tali prestazioni - tesserati non soci ma potenzialmente anche i soci quando difetti la natura associativa del contributo - possono essere qualificati come utenti nel significato attribuito dal codice del consumo e vedersi riconosciuti i diritti loro spettanti.


Impossibilità della prestazione: definitiva o temporanea?

I vademecum e la modulistica messi a disposizione dalle associazioni di consumatori fondano la richiesta di rimborso sull’art.1463 del Codice Civile che disciplina gli effetti dell’impossibilità della prestazione sui contratti a prestazioni corrispettive stabilendo che la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta non può chiedere la controprestazione, e deve restituire quella che abbia già ricevuta.
Nel nostro caso, per semplificare, se gli utenti non possono usufruire del corso/abbonamento durante il periodo di chiusura del centro sportivo potranno chiedere la restituzione dell’importo versato, salvo che siano state accettate e sottoscritte particolari clausole nel regolamento che dispongano diversamente per il caso di forza maggiore (prevedendo ad esempio la possibilità di sospendere e recuperare o di utilizzare buoni sostitutivi, in tutto o in parte). In tal caso, trattandosi di clausole vessatorie, si dovrà compiere una valutazione caso per caso per verificarne la validità nel rispetto dei principi stabiliti dal Codice del Consumo e in base al requisito della c.d. doppia firma prevista dall’art.1341 del Codice Civile.

In assenza di clausole o in presenza di clausole invalide, è quindi riconosciuto all’utente il diritto alla restituzione di quanto versato.

Bisognerebbe tuttavia valutare se la prestazione sia definitivamente o solo temporaneamente impossibile: infatti considerato che l’impossibilità di ricevere la prestazione non è definitiva ma limitata nel tempo e legata alla durata delle misure di contenimento, si può invocare il dettato dell’art.1256 comma secondo del Codice Civile che esclude la responsabilità per inadempimento quando il ritardo sia dovuto a causa non imputabile all’obbligato (e non vi possono essere dubbi che la chiusura dell’attività per factum principis renda oggettivamente, seppure temporaneamente, impossibile lo svolgimento delle attività per causa non imputabile ai sodalizi sportivi).

E’ quindi possibile in questi casi attuare una sospensione dell’abbonamento/corso che andranno poi recuperati con la ripresa delle attività, sempre che l’utente abbia interesse a usufruirne successivamente. Viene qui in risalto non solo la posizione del socio – nelle ipotesi in cui possa applicarsi il codice del consumo - ma anche quella del tesserato; entrambi, per definizione, svolgono attività organizzata non occasionale, e quindi ben potrebbero mantenere l’interesse a recuperare abbonamenti e lezioni in un momento successivo a seconda della tipologia di corso o di attività.


Quali soluzioni alternative al rimborso?

Oltre alla possibilità di sospensione dell’abbonamento, per evitare la restituzione delle somme, che inevitabilmente andrebbe ad aggravare la carenza di liquidità del sodalizio, si potrebbe utilizzare la soluzione dei c.d. voucher previsti dal Decreto Cura Italia (art.88 D.L. n.18/20) per i contratti di acquisto di biglietti per spettacoli, musei e altri luoghi della cultura: vanno emessi su richiesta dell’utente e utilizzati entro un anno.
Ancora: l’organizzazione di attività didattiche e sedute di allenamento a distanza - dove possibili - possono configurarsi come sostitutive delle attività non usufruite e quindi utili a contrastare la richiesta di rimborso; si ritengono idonee in particolare in presenza di clausole, validamente accettate e sottoscritte, che riservano all’a.s.d./s.s.d. la variazione dei programmi di attività e delle modalità di gestione delle stesse.


Quali responsabilità in caso di mancato rimborso?

L’associazione o società sportiva che riceve la richiesta di rimborso, valutate tutte le circostanze del caso concreto, dovrà possibilmente ricercare una soluzione condivisa con i propri associati e tesserati che possa garantire il contemperamento delle reciproche esigenze e proporre sospensioni, recuperi, voucher totali o parziali, compatibili con la sostenibilità finanziaria dell’ente, ma anche richiamare i frequentatori del centro ad un senso di solidarietà e appartenenza auspicando - quanto meno da parte dei soci - una piena collaborazione, sul presupposto che essi si sono impegnati a versare i contributi non in funzione di una specifica controprestazione ma per sostenere le attività dell’ente e la diffusione della promozione sportiva dilettantistica.
La soluzione bonaria è sempre raccomandata per evitare i costi e l’alea di un giudizio che, se promosso con azioni collettive supportate dall’assistenza delle associazioni di consumatori, può diventare particolarmente gravoso per il gestore del centro sportivo.
In mancanza di accordo, quando sussistono le condizioni per il diritto alla restituzione dell’importo, il gestore che non vi provveda risponde a titolo di responsabilità contrattuale per inadempimento con conseguente obbligo al risarcimento del danno. Tuttavia la situazione emergenziale, riconosciuta espressamente come causa di forza maggiore dall’art.3 comma 6bis del D.L. 23/2/2020, può essere valutata ai fini della liberazione del debitore purché, trattandosi di pagamento di somme di denaro, sia dimostrata l’impossibilità oggettiva di disporre con la dovuta diligenza di sufficienti risorse finanziarie.

L’analisi delle norme codicistiche non consente dunque di dare risposte univoche ma offre una base su cui costruire soluzioni adatte alle circostanze del caso soprattutto per le s.s.d. e più in generale per i rapporti con i tesserati. Quanto ai soci delle a.s.d., l’auspicio è che a fronte di tali argomentazioni possano ricordare di essere prima associati che consumatori.

 

 

 

La domanda di indennità per i collaboratori sportivi, le risposte degli esperti

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"Chiariamo la situazione legislativa attuale" - I commenti e le risposte alla diretta Facebook del 6 aprile 2020

Il 6 aprile si è tenuto in diretta sulle pagine Facebook di IDA e FIF l'incontro tra Dott. Marco Neri - vice presidente FIF, membro del comitato scientifico,  il Dott. Claudio Barbaro - senatore e presidente nazionale ASI, il Dott. Martinelli Guido - avvocato specializzato in tematiche sportive e la Dott.ssa Biancamaria Stivanello - avvocato specializzato in tematiche sportive per portare maggiori chiarimenti sull'attuale situazione di incertezza lavorativa per il settore delle palestre/scuole di danza, delle società e associazioni sportive.

Il video della diretta potete vederla a questo link: Sport&Salute/ Decreto Cura Italia ne parliamo insieme ad ASI  

Di seguito vi riportiamo le domande arrivate nel corso della diretta e le relatve risposte, certi che siano di interesse generale.

PA posso sapere come sia possibile che coloro che hanno dichiarato più' di 10000€ pagando la ritenuta d'acconto per quale motivi non hanno diritto al bonus forse le loro famiglie non meritano aiuti , perche' loro nn hanno avuto lo stipendio sospeso vista la chiusura delle ssd??

Purtroppo ci possiamo limitare solo ad analizzare quello che è stato previsto in questo decreto. Ovviamente si cercherà in tutti I modi di tutelare chi per vari motive non è rientrato in questa prima manovra

 

RC Ho perso il lavoro per questo virus,il mio contratto trainer scade il 30/6/2020.cosa posso rivendicare?

Scadendo il 30/06 rientra in queli aventi diritto

 

SP · Ma possibile che vengano considerati solo i collaboratori e delle spese vive delle ASD come le bollette, non se ne fa mensione

Questo decreto si rivolge solo ai lavoratori; ovviamente ci sono e ci saranno altri strumenti per cercare di individuare quail le azioni per dare aiuto per quello che riguarda tutte le utenze. Questi tipi di problemi e domande sono comuni ad ogni genere di attività soggette a canoni di affitto e spese di utenze

 

DV ssd e associaizioni private con partita iva non hanno nessuna agevolazioni. Le spese stanno uscendo tali e quali. Come possiamo riaprire?

Per ora alle P IVA sono stati previsti I 600 euro che saranno rinnovati. Siamo in attesa di alter decisioni riguardanti ogni altra forma di intervento 

 

MP · Se ho questo, come unico lavoro, com’è possibile che, in un anno, possa guadagnare meno di 10mila euro, se, dichiaro tutto?!?

La situazione dei 10.000 Euro è molto diffusa ed è logico che si evidenza una incongrunza del sistema. Sarà compito degli EPS e delle altre organizzzioni cercare di proporre soluzioni 

 

GA Le Ssd dovranno restituire le quote versate come seconda rata a febbraio dagli iscritti? Come tutelarsi per prossimo anno visto che associazioni tutelalo frequentanti dicendo che possono farsi restituire la quota se non frequentano ?

Come evidenziato dall’avv Martinelli non è detto che le quote vadano restituite. E’ plausibile ci possa essere un prolungamento della frequenza. Ovviamente I regolamenti interni delle single associazioni vanno valutati caso per caso. Ricordiamoci che siamo di fronte ad un evento eccezzionale



DV Domanda: sono previste proroghe per l'assemblea dei soci delle ASD? Noi avremmo come scadenza il 30 aprile, ma è impossibile convocare un'assemblea durante questa emergenza.

Per le ASD che non abbiano anche la qualifica di onlus o APS non sono previste proroghe per legge perchè il termine di approvazione del bilancio è previsto dallo statuto. E’ consentito organizzare assemblee in videoconferenza ma se non è possibile rispettare le procedure statutarie con la modalità a distanza, non rimane che rimandare l’adempimento fino a quando non saranno consentite nuovamente le riunioni. 

 

DD Scusate la mia ignoranza, ma stiamo parlando di chi non ha partita iva come personal trainer?

Nel decreto di oggi si; I PT con P IVA rientrano nel decreto precedebte per cui dal 1 Aprile possono richiedere I 600 Euro all’INPS

 

MA Visto che non è obbligatorio nel nostro settore avere un contratto. Come si fa la richiesta se non c'è un contratto da allegare alla richiesta?

Il decreto prevede ci possa anche essere una prova di pagamento (bonifico bancario) relative al mese di febbraio 2020

 

LR  Come fare per gli affitti delle ASD con i privati? Il mio non mi vuole venire incontro minimamente

La normative non entra nella gestione dei rapport fra proprietari e affituari. Quello che stiamo vedendo è (in linea di massima) una grossa disponibilità da parte dei proprietari che ben conoscono la situazione ed hanno la consapevolezza che perdere ora un affittuario significa probabilmente non trovarne altri per lunghi periodi

 

OS Per al Asd quindi nessun aiuto ? Dato che siamo chiusi dal 5 marzo e forse riapriremo a settembre ?

Questo decreto si rivolge agli operatori sportivi. Dobbiamo continuare a batterci per fare in modo di riuscire a gestire le spese vive che continuano ad incombere

 

EO · 24:08 Noi siamo chiusi dal 24 febbraio. Quali aiuti?

Vedi risposta precedente

 

SL Ma questo bonus, è solo per marzo? O ci saranno anche per i successivi mesi, visto che saremo fermi almeno fino a giugno?

Probabilmente ci saranno rinnovi di questo aiuto così come è stato preannunciato per le P IVA

 

VC · Come si farà con gli abbonamenti già in essere con gli utenti?

E’ presumibile che la scelta più comune sara quella di prorogarli; poi ogni club potrà formulare delle offerte

 

RB • Mi scusi Senatore ma allora tutti gli Eps cosa ci stanno a fare????? Solo è la federazione calcio esiste ?????

Gli Eps si battono da sempre per portare l'attenzione delle istituzioni verso lo sport di base. È purtroppo prevalente invece, l'attenzione di queste verso quello di vertice. Sbagliando

 

RC • Gli Eps “sarebbero” i nostri sindacati ma nn vedo e mai visto una voce sollevata per i diritti di chi come noi siamo LAVORATORI come tutti gli altri.

Asi lo sta facendo e da settimane, attraverso campagne stampa e iniziative congiunte si è sollevata in difesa dei collaboratori. Forse siamo stati i primi a denunciare le poche risorse destinate al comparto

CZ · Ma se no profit non avrà aiuti allora chiudiamo! Come si fa a pagare affitti?

Vedere risposte precedenti

 

LA · Gli affitti con i privati ,grosso problema ,visto che si adotta la chiusura ordinata da parte dello stato è impossibile assolvere il contratto di affitto senza che si guadagna,devono annullarlo (e no rimandarlo non possiamo indebitarci)fino a nuova aperture

Vedere risposte precedent; oltre ad una azione diretta con il proprietario ci saranno forme di credito agevolato particolari



DV · E se gli aiuti non arrivano, e non arriveranno, almeno possiamo avere una data di riapertura con tutte le misure che dirà la sanità? Come possiamo creare strategie? Come si fa a far recuperare mesi di abbonamenti pagati senza incassare un euro e pagando tutte le spese?

Purtroppo le riaperture sono vincolate al superamento di tutte le necessarie sicurezze sanitarie: come evidenziato dal senatore Barbaro ora non sono concepibili spazi di deroga. Immaginiamo poi tutta la gestione del centro, comprese le distanze nelle classi o fra una macchina e l’altra o l’uso di mascherina molto poco compatibile con l’attività fisica

 

GA · Se non restituiamo quote perdiamo i clienti!!!!

Vedere risposte precedenti

 

MM Le società che hanno un contratto d'affitto con un privato hanno diritto a una sospensione oppure no?

Attualmente non è prevista una differeza; la maggioranza hanno contratti con privati

 

JE  Si potrà valutare le facilitazioni previste per le nuove assunzioni ? Sgravi fiscali e contributive

E’ un argomento troppo vasto per trovare una risposta ed una soluzione in questo contest. Ci saranno certamente approfondimenti con apposite articoli 



LBC · Ma per gli studi privati di pilates e yoga, gestiti da liberi professionisti?

Questi hanno probabilmente P IVA e rientrano nei 600 euro da richiedere all’INPS

 

DV · Scusate, perchè si continua a dire Settembre? C'è scritto dove che riapriamo a Settembre? Potete risponderci?

Nessun documento riporta date di riapertura

 

MP · se uno ha un pagamento trimestrale? e sono stato pagato a GENNAIO 2020?

Si deve allegare la copia del contratto, la quietanza di pagamento del mese di febbraio è richiesta in alternativa al contratto. Dipenderà anche se + specificato il pagamento anticipato o posticipato

 

PA ma la regola che chi prende più' di 10000€ e paga la ritenuta viene dopo chi nn dichiara la suddetta somma non e' un incentivo all'evasione?

Sarà compito di tutti coloro che agiscono in questo settore cercare di adeguare le norme ad una situazione più aderente alla realtà

 

VE Avvocato io ho la scadenza della naspi il 5 di marzo?? Secondo lei È un problema per la richiesta??

Dalla lettura delle norme e dei documenti di prassi, sembra che la Naspi sia compatibile con il bonus ma  non ci sono ancora chiarimenti ufficiali sul punto

 

NB ·Se ho più contratti di collaborazione, quale scelgo? Cioe, si lavora in una palestra e una piscina ed esempio

Quello che vuole, probabilmente il più elevato ma IMPORTANTE che la somma dei contratti non superi i 10.000 euro

 

AG · La prima settimana di marzo, lavorata può essere pagata senza precludere il bonus?

Riteniamo di sì, perchè il bonus è un’indennità che prescinde dall’importo del compenso e quindi anche dall’effettiva erogazione. E’ incompatibile con altri redditi da lavoro ma non con il compenso sportive eventualmente  percepito

 

SSC · il tesserino è obbligatorio?

Questo decreto per usufruire dei 600 Euro non prevede obbligatorietà del tesserino tecnica che assume altri valori nel contesti di leggi regionali per lo svolgimento dell’attività soprattutto in caso di controlli

 

RA Se sono il presidente dell’associazione con contratto di collaborazione posso usufruire?

Si, purchè ricorrano tutti gli altri requisiti

 

PA ·ma gli abbonamenti dei soci devono essere allungati o possiamo rifiutarci mi sa che se perdiamo noi gestori moltissimi euro possono anche i soci perdere qualke mese di abbonamento con una perdita di poche centinaia di euro nel caso più estremo

Questa può essere solo una scelta della singola struttura, dal punto di vista formale è stata pagata una quota per usufruire di un servizio. Il servizio per cause di forza maggiore non è stato erogabile ma nel momento in cui la situazione lo permette il rapporto in teoria riprende valore. Poi immaginiamo ci possa essere un margine di trattativa magari anche consultandosi con altri club della zona

 

KM chiedo scusa, forse mi sfugge qualcosa sul reddito extra...ma se io ho percepito la prima settimana di marzo posso o non posso richiedere il bonus?

vedi sopra

 

RG · Per essere tesserato si intende possedere un tesserino tecnico?

Per lavorare in una ASD occorre avere la tessera di socio di quella ASD

 

NB · Come possono accertarsi su chi abbia avuto meno di

10.000 lo scorso anno?

L’importo risulta anche dalla CU se regolarmente trasmessa. In ogni caso la dichiarazione è resa a pena di falso con conseguenze penali per il dichiarante in caso di affermazioni mendaci

 

RA Se percepisco la naspi posso usufrire?

vedi sopra

 

MA Se uno prende la disoccupazione? Può fare richiesta?

L’argomento è discusso; in un primo tempo sembrava di si ma da ultime indicazioni sembra che si propenda per il NO 

 

OS · Scusate ma ho bisogno di un chiarimento . Avete parlato di BORSA DI STUDIO , ma intesa come borsa di studio universitaria ? Perché la borsa di studio serve per coprire le spese universitarie . Potete chiarire meglio ?

Grazie mille

 I redditi assimilati a lavoro dipendente escludono il diritto al bonus sportive e questi comprendono borsa di studio o di assegno premio o sussidio per fini di studio o di addestrameto professionale (art 49 e 50 Tuir)

 

MM La collaborazione amministrativo gestionale rapportata alle collaborazioni sportivo dilettantistiche è regolare senza l'iscrizione al centro del pubblico impiego?

In assenza della comunicazione preventive al centro per l’impiego la cococo è valida ma conseguono sanzioni amministrative per la violazione dell’obbigo di comunicazione previsto dall’interpello 22/2010.

 

MM se nel contratto o nella lettera di incarico in essere non e' indicato il compenso perche' dipende dalle lezioni effettivamente svolte mese per mese, come ci si comporta?

Dipende da come saranno predisposti I campi di compilazione della domanda

 

ES ma quindi il C.U. non va allegato ma solo autocertificato???

Si, esattamente

 

VDT Scusate, non ho ben capito: il pagamento degli affitti di locazione, li hanno posticipati solo per gli impianti pubblici, o anche per i privati?

Al momento solo per I pubblici

 

GP Avvocato una domanda. E se uno percepisce 300€ da altro lavoro dipendente? È fottuto in poche parole. Anche se vive come collaboratore sportivo.

Purtroppo il percepire altri redditi esclude dalla possibilità di richiedere questi 600 eeuro

 

RZ Quindi io, insegnante di pilates, non ho diritto in quanto non è riconosciuto dal Coni

Se I suoi compensi sono come insegnate di pilates e non “genericamente” di ginnastica si, è escluso

 

Per maggiori approfondimenti sull'indennità per i collaboratori spostivi leggi anche qui:

TESSERINO TECNICO E INDENNITA' PER COLLABORATORI SPORTIVI

SCARICA IL PDF CON LE FAQ DI SPORTESALUTE.EU

LEGGI LA GUIDA ALLA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA DI INDENNITA' PER COLLABORATORI SPORTIVI

guida alla presentazione della domanda di indennita per collaboratori sportivi

 

 

 

 

 

 

 

 

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