A 25 anni dalla sua morte, il 29 e il 30 ottobre prossimi arriva nelle sale italiane il ‘film evento’ dedicato alla vita e all’arte di Rudy, al secolo Rudolf Nureyev (Irkutsk, 1938 – Parigi, 1993).
Il più grande ballerino di tutti i tempi viene raccontato dai registi Jacqui e David Morris grazie filmati inediti ed una serie affascinante di esclusivi tableaux di danza moderna diretti da Russell Maliphant del Royal Ballet, il tutto confezionato e proposto con un’esclusiva colonna sonora del compositore Alex Baranowski. Il risultato è un’opera sorprendente e, al contempo, commuovente, in grado di mostrare con maestria le infinite sfaccettature e contraddizioni dell’uomo che ha saputo rivoluzionare il concetto di danza, trasformandosi in un’icona della cultura pop, e del ruolo – talvolta involontario e inconsapevole - del suo personaggio nella politica dell’epoca.
Sostenuto dalla Rudolf Nureyev Foundation e dal Gay Pride Worldwide, Nureyev è distribuito al cinema in esclusiva da Nexo Digital con i media partner Radio Deejay, Sky Classica HD, MYmovies.it, Danza&Danza, Sipario.
Per sapere in quale sala della tua città potrai trovarlo, consulta il sito Nexo Digital.
Tra antichi mulini storici, su tram, all’interno di negozi del centro o davanti al Municipio: la danza contemporanea esce sempre più dai teatri per entrare negli spazi della quotidianità, donando ad essi nuova vita grazie a performance inusuali e inaspettate. È così che nel mese di ottobre l’antico Mulino di Fiumicello, piccola Località del Comune forlivese di Premilcuore, è diventato palcoscenico per uno spettacolo della rassegna "Macinare Cultura", e il flash mob di danza contemporanea “Acqua per essere”, promosso dall’associazione Transmedia Arti Visive, ha trasformato in un magico specchio d’acqua i gradoni del Palazzo Comunale di Staranzano nel triestino.
Il caso più curioso e divertente, solo per citarne alcuni prendendo spunto dalla cronaca più recente, è quello che sta prendendo forma in questi giorni a Cagliari dove,
Partirà a breve il nuovo Censimento nazionale degli impianti sportivi sviluppato e coordinato dal Coni attraverso la Coni Servizio Spa con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il progetto si propone di rilevare tramite sopralluoghi fisici tutte le strutture, pubbliche e private, operanti in sinergia con gli Enti e le Istituzioni sul territorio.
L’obiettivo è far fronte alla necessità di elaborare un sistema organico di raccolta dei dati composto di più elementi: un database, denominato Banca Nazionale Dati, per la raccolta delle informazioni circa gli impianti sportivi; un software di geomarketing a sostegno della pianificazione degli interventi per la valutazione domanda/offerta del mercato; un portale web di informazione al cittadino.
Ottenere un sistema uniforme di condivisione delle informazioni sarà utile anche per produrre rapporti periodici volti alla determinazione di interventi e politiche di interesse nazionale oltre che alla valorizzazione delle “best practice” sviluppatesi nel territorio e contribuire così allo scambio omogeneo di dati e di esperienze tra Amministrazioni e Istituzioni di settore.
Il censimento a livello nazionale verrà completato entro i prossimi due anni grazie al Fondo “Sport e Periferie” e fa seguito ad una prima fase pilota portata avanti con successo nel 2015 in 4 regioni (Friuli Venezia Giulia, Toscana, Molise e Calabria). Gli impianti censiti nel progetto pilota sono raccolti nella web-app http://dovefaresport.coni.it/
Per l’anno accademico 2018/2019, diversi sono i corsi formativi FIF/IDA riconosciuti dal MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che possono essere acquistati con la “Carta del docente”. Approvati dal Provveditorato di Bologna (Direttiva Ministeriale n. 170/2016), sono riconosciuti i corsi di:
Insegnante di Pilates Advanced Training>
Approvati dal Provveditorato di Ravenna (Direttiva Ministeriale n. 170/2016), sono riconosciuti i corsi:
Insegnante di Pilates Advanced Training >
Il Concorso Expression si congiunge con la poetica visione fotografica di Domenico Scordia
Il giovane fotografo calabrese Domenico Scordia, attraverso il suo lavoro fotografico intitolato "Natura è Movimento", ha indagato la correlazione tra gli elementi della natura, come fiori, foglie, radici, pietre o flutti scoprendo un'insospettabile continuità con il corpo umano e, in particolare, con le delicate evoluzioni di una ballerina. Se le articolazioni sono colline, un velo può essere onda, se le ossa sono venature, un fiore che sboccia può essere apertura e slancio. Expression International Dance Competition, per l'edizione 2019, ha scelto di farsi rappresentare dai poetici dittici fotografici, per sottolineare che la danza è, sì esercizio e sacrificio, ma resta soprattutto arte, armonia e bellezza.
Il fotografo sarà presente al Concorso di Firenze per selezionare una ballerina solista con cui realizzare un nuovo progetto fotografico.
Maggiori informazioni su www.concorsoexpression.com >
Da Gennaio 2019 (ma valida anche per i tesserati di settembre 2018) la tessera assicurativa ASI comprenderà una nuova importante estensione che riguarderà i frequentatori delle scuole di danza, dei centri fitness e delle piscine. Questa innovativa peculiarità si chiama “Kasco Sport” e comprende un'assicurazione che rimborsa in forma forfettaria le mensilità di abbonamento non godute causa malattia o infortunio. Un'opportunità rilevante dato che, nella maggioranza dei casi, nelle offerte di abbonamenti semestrali o annuali che i centri fanno di promozione, vige la clausola di non rimborsabilità o di non estensione in caso di periodi non utilizzati.
Ma ASI/IDA hanno pensato anche ai dirigenti e ai tecnici; infatti verrà introdotta la tutela legale dei dirigenti in caso di contenziosi e, per gli insegnanti, oltre alla conferma della Rct verrà introdotta la tutela sanitaria sia per singolo che per nucleo famigliare con possibilità di consulenza fiscale e tributaria.
Si sta comunque lavorando ancora per rispondere e risolvere ai tanti bisogni di chi vive e lavora intensamente nel mondo della danza e dell’attività fisica; il settore che ci vedrà più attivi è quello di perfezionare sempre più la tutela sanitaria e soprattutto l’aspetto previdenziale degli insegnanti.
ASI/IDA è un mondo in continua evoluzione con servizi innovativi pensati e dettati dalle esigenze di chi opera direttamente nel nostro mondo e ne conosce le esigenze.
Per ulteriori informazioni sulle affiliazioni IDA consultare la sezione AFFILIAZIONI IDA >
Doppia firma nel diploma Tesserino tecnico ASI/CONI sono requisiti fondamentali.
Anche il mondo della danza è stato oggetto di tutti gli aggiornamenti legati alle ultime normative in termini di diplomi. I diplomi della IDA , emessi anche nel passato, sono sempre validi. Si tratta di adeguarli (richiedendo copia aggiornata) alla normativa che nel corso degli anni è diventata più specifica. Da diversi anni c’è un vero e proprio accordo nazionale fra IDA e ASI – Associazione Sportive Sociali Italiane (visibile sul sito dell’ASI nazionale sotto il profilo documenti). L’ASI è un ente di promozione sportiva legalmente riconosciuto dal CONI, i diplomi rilasciati da IDA sono EQUIPOLLENTI a quelli emessi direttamente dell’ente di promozione ASI, e quindi identici a quelli rilasciati da qualsiasi altro Ente di Promozione sportiva del CONI. Anche per il settore danza affinché i diplomi siano validi devono essere emessi o riconosciuti direttamente da una federazione del CONI (FSN) o da un ente di formazione sportiva riconosciuto dal Coni (EPS) . Ribadiamo, come purtroppo accade, che non è quindi sufficiente che i diplomi siano emessi da associazioni e società sportive (ASD o SSD) che , seppur affiliate a questi enti, non abbiano con essi accordi di validità nazionale. Sono diversi i fattori che sottolineano la validità dei diplomi IDA/ASI, questi a partire dalla presenza della duplice firma sull’attestato: quella del presidente IDA e quella del presidente ASI.
Altro punto importante che da un valore aggiunto è il rilascio del tesserino tecnico che identifichi le proprie qualifiche. Questo ne certifica sia il tesseramento per l’anno in corso (con relativa assicurazione professionale) e contemporaneamente il necessario corso periodo di aggiornamento. Nel caso di IDA sarà la associazione stessa a pagare il tesserino tecnico, che ha durata biennale, a tutti coloro che si affiliano come soci istruttori IDA (tesserino tecnico e affiliazione devono, dunque, andare di pari passo) . Come detto il apertura anche i diplomi rilasciati da IDA negli anni scorsi rimangono perfettamente validi, quello che il tecnico deve fare , oltre ad associarsi a IDA per l’anno in corso, è richiedere l’eventuale aggiornamento del suo diploma con la dicitura “danza Sportiva “ come previsto dalla normativa sulle discipline riconosciute CONI. Il nominativo entro massimo 10-15 giorni lavorativi apparirà on-line all’interno dell’Albo tecnico ASI/CONI oltre che nell’Albo Istruttori IDA. il tesserato riceverà una e-mail in automatico in cui si attesta l’avvenuto tesseramento. Ogni passaggio è fatto dunque nella massima trasparenza e chiarezza. Anche il tesserino tecnico riporterà l’identificazione della qualifica di “Danza sportiva”, definizione che rientra l’elenco delle attività previste dal Coni e quindi eseguibili all’interno delle ASD. Come già detto, nei due anni di validità del tesserino tecnico, è necessario partecipare a corsi,convention o convegni IDA, perché – in base alla legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che i tecnici debbano effettuare aggiornamenti periodici. In caso di accertamento degli organi competenti, questi due punti – doppia firma e tesserino tecnico – risultano fondamentali ai fini della regolarità dei diplomi. Da annotare, infine, che ASI ha aderito al protocollo SNaQ (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi) e anche tale sistema prevede l’obbligo dell’aggiornamento periodico.
Ogni diploma IDA è munito di un codice identificativo progressivo. Esiste dunque la massima certezza circa la validità dei diplomi IDA, ribadita dalle circolari ASI/CONI visibili sul sito IDA e richiedibili in segreteria.
Per ulteriori informazioni vi rimandiamo alla sezione del sito TESSERINO TECNICO E NORMATIVE >
Da qualche anno a questa parte mi gusto l’arrivo di febbraio, nell’attesa di salire su un trenino che si arrampica tra le colline prima, le montagne poi, attraverso la cosiddetta Romagna Toscana. Quel treno porta me (e spesso altri colleghi del team) verso la città di Firenze, che ci accoglie dopo un tramonto rubato tra le gallerie, dal finestrino. Alcuni di noi sono già sul posto, coordinano, montano, controllano e predispongono una macchina ben oliata che ci terrà molto occupati per i giorni seguenti.
Conduco eventi da molti anni, salgo sui palchi più disparati ma con il concorso Expression ho un feeling davvero speciale. Il mio primo concorso di Danza: l’avvicinamento ad un mondo che mi ha prima incuriosito, poi accolto e rapito.
Sul palco, il mio partner Alberto ed io, abbiamo il privilegio di introdurre e intrattenere, cercando di guidare attraverso una competizione con una procedura rigorosa, per giunta messa in atto con la collaborazione di ospiti internazionali di primo livello. Not easy. Ma noi siamo solo la punta dell’iceberg di una crew variegata, multitasking, che lavora lontano dai riflettori, con capacità di decisione rapida ma presa e comunicata sempre con un sorriso, una frase gentile, un calore umano.
Per noi che parliamo davanti ad un pubblico così vasto, spesso più che esperto, è di enorme aiuto un’atmosfera di questo genere, dietro le quinte.
Mi piacerebbe potervi condurre nel backstage.
Dal mio punto di vista, là dietro, osservo ogni performer, noto i diversi approcci nella gestione dei secondi che mancano all’entrata in scena, sotto le luci, davanti ai vostri occhi. Ci scambiamo spesso un cenno di incoraggiamento, un “in bocca al lupo” muto.
Non mi sfugge il momento speciale in cui chi si esibisce si lascia andare pienamente, leggero, regalando emozioni che arrivano perfino ad un profano appassionato, come me. E non sfuggono certamente a voi, che ricambiate con sonori applausi!
Le sensazioni più grandi, per la proporzione inversa, arrivano dai più piccoli. In effetti, ognuno di noi - più adulto - ha solitamente un minimo di apprensione quando sale quei gradini: i giovanissimi no, hanno sfrontatezza, audacia. Energia pura. Piccoli grandi professionisti.
In questi anni porto nel cuore lacrime che non si riescono a ricacciare, confessate in solitaria ad un angolo buio del padiglione, siano esse di felicità o di disperazione, a seconda. Porto negli occhi gli abbracci dei compagni, la soddisfazione negli occhi degli insegnanti o dei genitori. Oppure qualche rimprovero, c’è spazio anche per quello. Non dimenticherò chi ha continuato a danzare, magari a fronte di un piccolo infortunio, sempre con il sorriso. Supportato dall’adrenalina nel sangue che oscura il dolore, per poi fartela pagare amaramente appena scendi dal palco. Sopra giravolte e sorrisi, sotto zoppicamenti.
Dal mio piccolo angolo dietro le quinte, sempre ad un passo dal palco - per ogni evenienza - noto quanta pazienza e gentilezza mettono i membri dello staff nel ripetere all’infinito le stesse risposte alle medesime domande che ogni scuola, insegnante, genitore o artista pone. È il loro ruolo, intendo di entrambi.
La giornata corre frenetica, tra decine di esibizioni che si alternano tra i due palchi, a volte con imprevisti, cambi scaletta. Una pausa per un caffè o un panino, una chiacchiera. E di nuovo on stage, con il piccolo box con la pece, che si sparge ovunque. Il palco da sistemare per non mettere a rischio l’incolumità dei concorrenti, qualche momento da riempire - cercando di strappare un sorriso.
Dai bimbi ai ragazzi più grandi, poi coppie, gruppi. Presentazione, esibizione, raccolta voti, premiazione. E di nuovo.
Verso sera, stanchi ma soddisfatti, una cena insieme e poi di corsa a letto, tutti crolliamo.
La mattina presto, l’arrivo nei padiglioni vuoti, prima dell’apertura della fiera, insieme alle squadre di pulizia che hanno lavorato magari di notte, tra manovalanza, espositori che si recano agli stand e vigilanza.
Poi entrate voi, e la Fortezza finalmente si anima, noi siamo al secondo caffè. La gioia è nelle immagini che porto dentro, catturate da quel punto di vista privilegiato. Mentre presento lo sottolineo spesso e volentieri ed è davvero ciò che mi colpisce di più: vedere i giudici che consegnano premi e borse in giovani mani tremanti, dopo la scarica di adrenalina e tutta la fatica spesa davanti ad uno specchio, ad allenarsi. Sapere che quel sacrificio - tac! - apre una porta, una possibilità che prima non c’era. Per questo sono onorato di essere parte di una squadra così e di avere un ruolo che mi permette una full-immersion di momenti speciali, per qualcuno l’inizio di una fulgida carriera, nell’ambito di una competizione di primo piano. I giudici, contrariamente a quanto si possa pensare, riconoscono il talento anche tra mille elementi, al primo sguardo. Siedono davanti a noi, in giuria, nomi importantissimi con curricula che spaziano tra istituzioni e compagnie o teatri blasonati, da ogni latitudine. Nelle pause, chiedo spesso la loro opinione sul livello riscontrato e vi assicuro che sono giustamente esigenti. Prediligono il carattere, la personalità, lo stile. Spesso l’essenzialità. Come uno di loro mi disse durante una pausa, se vedi troppa scenografia, troppo tutto, beh, c’è carenza altrove, magari proprio di talento. Potete immaginare quindi il mio orgoglio, provato a nome di tutti noi, quando mi confessano il loro apprezzamento per il nostro concorso e per i talenti che vi partecipano.
Danza, musica. Arte, emozioni. Ultima premiazione, i saluti finali ed il vostro gentile applauso per congedarci e rinnovare l’appuntamento all’anno seguente, finalmente citando per nome tutti coloro che hanno lavorato. Un applauso che gratifica tutto e tutti. Poi si spengono le luci. Sempre al tramonto, trascino il trolley fino alla stazione. Si torna a casa. Quando scendo da quel treno, la domenica sera, sono ancora galvanizzato dalla manifestazione appena conclusa: sfoglio i video, le foto (molti selfie, anche se i colleghi sono assai più bravi di me in questo eheh), scorro i vostri e i nostri hashtag e - ancora di più - momenti che ho vissuto, quelli non ci stanno nello smartphone!
Ma, credetemi, già il lunedì mattina mi manca la big family in cui abbiamo vissuto, gomito a gomito per qualche giorno: che sia nel backstage, sul palco, o alla sera, davanti ad una ribollita fatta a regola e ad un buon bicchiere di Chianti, celebrando l’arte, la danza, la passione e l’empatia: la “droga” più potente che ci sia. In attesa del prossimo febbraio, salute!
Quali saranno le novità della prosima edizione di Expression International Dance Competition?
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Note sull'autore
Daniele Tigli: giornalista, conduttore, speaker radiofonico di Radio Studio Delta
© Expression Dance Magazine - Agosto 2018
L’incontro tra percussioni e danza potrebbe sembrare una novità, al contrario è quanto di più antico ci possa essere. Infatti, nei riti tradizionali il ritmo era una forma di accompagnamento alle preghiere e si è abbinato, sin da subito, al movimento.
L’abbinamento è arrivato fino ad oggi prevalentemente nella musica etnica. Guardando all’Italia si può vedere come la musica popolare sia impostata sui ritmi di strumenti a percussione (tammorra, tamburello, triccheballacche) su cui si inseriscono i movimenti caratteristici. Tutto questo per capire come l’unione arcaica di percussioni e danza abbia lasciato traccia in ogni luogo e sia presente ancora oggi.
Se pensiamo che ogni danzatore ha il proprio ritmo cardiaco, che incide sul proprio movimento, capiamo come danza e ritmo siano inevitabilmente collegati in connubio quasi magico.
Ad oggi il rapporto percussioni/danza torna ad esistere nella danza contemporanea; sempre più coreografi, insegnanti, ballerini richiedono la presenza di un percussionista, attraverso cui comprendere meglio l’influenza del ritmo sulla danza, che porta all’amplificazione della forza interpretativa di ogni singolo gesto.
Percussionista e danzatore sono sullo stesso piano, in un dialogo che mira alla massima espressione di entrambi. In sala il ruolo del percussionista cambia a seconda dei momenti: in fase di creazione di una coreografia il percussionista asseconda le richieste del coreografo permettendo la realizzazione ritmica dell’idea coreografica. In questa fase fa la differenza il rapporto fra coreografo e percussionista. Se l’intesa è forte, sarà molto più facile che la distanza fra piano ideale e reale sia minima.
Nel momento di improvvisazione, invece, musica e danza, si ascoltano vicendevolmente, dialogano, si fondono.
Oggi con gli strumenti elettronici, le possibilità di espressione sonora di un percussionista sono cresciute notevolmente; non più solo pelli, metalli, legni, il musicista può scegliere il suo strumento tra una vasta gamma di tamburi elettronici. Questo gli permette di essere più flessibile, rispondendo ad esigenze diverse con equipaggiamenti più leggeri e trasportabili, pur senza rinunciare ai suoni della tradizione.
Avere un musicista dal vivo in sala è una grande opportunità, permette una crescita musicale del danzatore, che può provare e riprovare la coreografia, adattando meglio il movimento al suono e al ritmo, instaurando così un dialogo con il percussionista.
© Expression Dance Magazine - Agosto 2018
Nell'immagine: Lezione di Contact Improvisation di Carla Rizzu accompagnata dal Wavedrum di Marco Mariano. Foto di Valentina Donatini
Note sull'autore
Marco Mariano: Percussionista professionista specializzato in Wavedrum, studente presso il Conservatorio di Musica “G. Paisiello” di Taranto
L'estate di Ravenna è stata animata dall'annuale Scuola Estiva di danza Campus che, come consuetudine, si svolge nelle aule storiche del Centro Studi la Torre. Circa trecento partecipanti si sono alternati tra le lezioni di Modern con Kledi, Virgilio Pitzalis, Kristian Cellini e Roberta Fontana; Classico con Massimiliano Scardacchi e Loreta Alexandrescu; Contemporaneo con Carla Rizzu; Floorwork Release con Valentino Porcu e Alessio Barbarossa; Hip Hop con Jay Asolo e B Boy Salo.
I partecipanti professionisti hanno potuto inoltre scegliere fra cinque appuntamenti formativi su Yoga per la danza con Rita Valbonesi; Composizione Coreografica con Kristian Cellini; Contact Improvisation al femminile con Carla Rizzu e Serena Fossanova; Ricerca di Movimento con Paola Ponti e Flessibilità muscolare e Mobilità articolare con Andrea Neyroz.
Infine gli allievi più giovani hanno gremito le aule di modern con Matteo Addino e Classico con Scardacchi, mentre B Boy Salo e Andrea Neyroz, ex ballerini e performer di "Notre Dame de Paris" hanno proposto coreografie ispirate alle musiche del noto musical, nelle lezioni di Propedeutica al Breaking e Pre Acro, quest'ultima con Sara Tisselli.
Tra gli articoli di questo numero alcuni consigli di Kledi per ideare un buon saggio e il ruolo della musica dal vivo nella lezione spiegato dal pianista Francesco Ragni e dal percussionista Marco Mariano che hanno accompagnato dal vivo le lezioni di classico e Contact Improvisation.
Vedi tutte le immagini dell'evento nella gallery >
© Expression Dance Magazine - Agosto 2018
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