In questo numero:
Sergio Bernal: danzo ogni giorno per conquistare la mia libertà | di Monica Morleo La tecnologia applicata alla danza | a cura della Redazione L’equilibrio: super potere o raffinato sistema di cooperazione? | di Valentina Poggi Il Performance Profile di Butler| di Laura Lapolla e Carlo Del Proposto Un gesto senza tempo | di Monica Morleo Musica dal vivo e danza| di Valentina Minguzzi IDA è sempre al fianco delle sue affiliate| a cura della Redazione La riforma del lavoro sportivo | di Biancamaria Stivanello Quando il lavoro di squadra premia | a cura della Redazione Punto di vista| di Valentina Minguzzi A, B, C, D Vitamine!| di Alice Olmo Fusion: contaminazione di danze e musiche| di Valentina Minguzzi |
di Valentina Minguzzi
Siamo popoli, culture, persone che vivono tradizioni ma che al tempo stesso le generano e rigenerano. Siamo vite e, in questa vita, ciascuno è alla ricerca di completezza: nel comprendere il senso di azioni, gesti, nel comprendere la connessione tra elementi e visioni globali.
Per questo numero di Expression ci siamo messi in ascolto, ci siamo mossi verso voci, verso professioni, per comprendere meglio connessioni di danza, connessioni tra danze.
È con Sergio Bernal che apre questo numero, con lui e con la sua contaminazione di stili e danze: coreografo e danzatore di fama internazionale, oggi, dopo aver fondato la sua Compagnia, porta sul palco una connessione tra mondi, unendo con maestria la cultura del flamenco e l’eleganza della danza classica.
La danza che stimola, la danza che racconta viaggi e visioni. La danza, quella forma d’arte che parla all’uomo attraverso il movimento e che, abilmente, in questo suo ruolo, si fa portatrice di messaggi, talvolta anche molto potenti. Nell’intervento presentato su questo numero dal comitato scientifico di IADMS, ci viene mostrato quanto la danza possa essere all'avanguardia anche nell’utilizzo dell’IA, perché nonostante tutto, il COVID e le distanze imposte, qualcosa di positivo hanno portato…
Ma proprio qui, in questo momento storico, in questa ricerca costante di stimoli e novità, noi torniamo alla necessità di creare legami o di ritrovare quelli importanti, vitali. Come il legame tra danza e musica dal vivo. Qui, si sa, l’argomento è lungo, ma una cosa la sappiamo, non basta parlarne per coglierne l’importanza e riportare questo legame alla realtà: dobbiamo viverlo, assaporarne le vibrazioni, comprendere quanto il rapporto tra musicista e danzatore possa dar vita a momenti di profonda unità emozionale, capace di elevare l’esperienza della danza a qualcosa di più introspettivo e, al tempo stesso, qualcosa di più sociale: con valori, messaggi, discussioni da veicolare. A tal proposito vi raccontiamo con il cuore vibrante e gli occhi ancora commossi, l’enorme energia vitale respirata e percepita durante l’ultimo stage IDA, Fusion, durante il quale la musica dal vivo ha dato la possibilità a danzatori, ma anche a docenti, di sperimentare connessioni a un livello più intimo.
Questo è lo scopo? Questo è il fine ultimo della danza? Io personalmente non credo possa esistere una risposta sola, ma sono convinta della necessità di riportare la danza in società, per riportare a tutti questo strumento potente di unione e connessione, per superare blocchi e paure legate ai corpi, ma soprattutto per riaprire dialoghi tra persone e tra forme d’arte.
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