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Un gesto senza tempo

Un gesto senza tempo

La fotografia di danza ai tempi dei social

La fotografia, sin dalla sua nascita, ha da subito seguito anche la danza, dapprima cercando di carpire i momenti iconici, le pose e le scene nel suo complesso, andando poi con il tempo e l’avanzamento delle tecniche a privilegiare il movimento anche grazie all’utilizzo di luci e composizioni sperimentali. Negli anni ‘30 e ‘40 del Novecento quando la nuova danza moderna ideata da Martha Graham stava guadagnando un suo spazio nella storia della danza, il movimento è stato fissato dalla fotografa di fiducia di Graham, Barbara Morgan, di cui lei diceva: “È raro che un fotografo, persino ispirato, possegga l’occhio demoniaco in grado di catturare l’istante della danza e trasformarla in un gesto senza tempo…”. Non è un caso se anche oggi le immagini create in studio sono spesso accompagnate dall’utilizzo di materiali fluidi e leggeri o di costumi e tessuti che cadono in maniera diversa ogni volta che sono accompagnati da un passo di un ballerino in movimento.
La danza rappresenta un modo universale per dipingere la bellezza e creare momenti perfetti dal punto di vista estetico, specie in un mondo, come quello in cui viviamo, dove la perfezione e la bellezza la fanno da padrona. Grazie al web i fotografi di danza hanno avuto a disposizione una vetrina più ampia per esprimere la propria arte dietro la macchina fotografica e i fruitori hanno avuto a disposizione un mondo d’arte a portata di clic facilmente consultabile.
Tra gli artisti più affermati sui social si possono delineare due tipologie di scatti: quelli più artistici e quelli che prendono spunto dal quotidiano ritraendo in pose “più semplici” in luoghi naturali o urbani.
Artista tra i più famosi sul web il fotografo hawayano Dane Shitagi che una volta stabilitosi a New York ha dato vita ad una nuova concezione della fotografia di danza in particolare fuori dai teatri e da luoghi solitamente non deputati allo spettacolo. Il nome di questo fotografo è sconosciuto ai più perché è decisamente più famoso il suo progetto fotografico nato diciassette anni fa: Ballerina Project (www.instagram.com/ballerinaproject_) seguito da ben 908.000 follower con una bacheca che ospita più di 3.000 foto.
Ballerina Project è una pagina ormai universalmente riconosciuta ma la nostra indagine ci ha portato tra Italia, l’Europa, la Russia e l’America anche alla ricerca di nuove promesse della fotografia di danza proponendo una nuova enciclopedia visiva che possa riempire a pieno le nostre anime grazie alla bellezza dell’arte, dei corpi, dei luoghi e dei paesaggi. Si possono infatti scorrere pagine di fotografi davvero interessanti, anche con meno “seguaci”, ma che propongono un lavoro che, credo, potrà lasciare un segno in un futuro fatto di bellezza e arte.
Iniziando da oltre oceano il popolarissimo Jordan Matter (www.instagram.com/jordanmatter) propone un lavoro scanzonato e molto affascinante che è stato riconosciuto in modo particolare grazie al suo bestseller di fotografie Dancers among us. L’artista, osservando suo figlio intento nell’atto di giocare, si è interrogato sulla capacità di essere totalmente presenti in un preciso momento. Tale ispirazione gli ha permesso di creare fotografie che mostrano le emozioni della vita quotidiana attraverso ritratti di ballerini professionisti che usano l’arte del ballo per comprendere l’arte della vita. Tipico di Matter è “sfruttare” infatti l’ambiente circostante e gli oggetti di uso comune che vengono utilizzati per valorizzare l’ambiente stesso.
Molto popolare è anche Omar Z Robles (www.instagram.com/omarzrobles) fotografo con sede a New York il cui interesse per la narrazione è iniziato da Marcel Marceau. Il leggendario mimo gli ha insegnato a interpretare il mondo attraverso movimenti sottili ma avvincenti; per questo Robles chiede ai ballerini con cui lavora di raccontare storie con i loro corpi. Il risultato è “un fiume” di storie in miniatura raccontate dal flusso delicato dei corpi dei ballerini il cui sfondo familiare elimina la barriera tra soggetto e spettatore, sfidandoti a esplorare il potere di essere diverso.
Anche Alexander Yakovlev (www.instagram.com/ayakovlevcom) fotografo russo con base a Mosca è molto seguito. Le sue immagini sono dei veri e propri quadri il cui compito è tradurre la conoscenza e le emozioni che riceve nella vita reale nel linguaggio dell’estetica e della fotografia. Le sue immagini sono molto suggestive perché riescono a immortalare la magia intangibile di un momento concentrandosi sul gesto, sulla tensione e lo sforzo muscolare dei danzatori. Celebre il suo progetto fotografico Bing Bang Theory dove i danzatori sono immersi nella farina e la dinamicità del movimento è resa tangibile dalla rappresentazione di un gesto come se fosse un’esplosione.
Molto interessante anche il lavoro di Laurent Liotardo (www.instagram.com/balletandphotos) che ha ballato per l’Opéra di Parigi, l’Opera di Bordeaux, il Balletto Nazionale di Marsiglia e l’English National Ballet e ha scoperto la sua passione per la fotografia mentre ballava. Oggi la sua “nuova passione” ha prevalso sulla sua professione da ballerino anche se usa il suo sapere da ex ballerino per far capire meglio ai danzatori quello che vuole ottenere. Le sue foto sono dense di passione, molto nitide, precise e caratterizzate da forti contrasti in chiaroscuro. Il suo scopo è quello di rendere giustizia ai ballerini che faticano molto per arrivare al movimento perfetto e, quando li riprende, cerca di catturare la loro personalità, l’aspetto atletico e la storia dietro l’immagine che scatta.
Particolare la storia di Luis Pons (www.instagram.com/ponsphoto), fotografo con base a New York, che ha cominciato a fotografare in un momento di grande crisi personale a seguito di una grave malattia. Sentendosi isolato e disconnesso, un amico ha suggerito a Luis di prendere una macchina fotografica e di distogliere la mente dal suo disturbo. Utilizzando la fotografia di strada come mezzo per esprimere la sua disillusione, ha iniziato ad acquisire conoscenze e abilità, ma ha anche iniziato lentamente a guarire mentalmente. Man mano che la sua mentalità cambiava, cresceva anche il suo desiderio di fotografare soggetti, come i danzatori, che riflettessero la vita, l’energia dinamica e l’espressione. Un’altra pagina da consigliare è senz’altro quella dell’americano Richard Calmes (www.instagram.com/richardcalmes) che si racconta così nel suo profilo su Instagram: “La fotografia di danza è il mio hobby da pensionato. Lo faccio per divertimento, non per soldi, e per la gioia di lavorare con artisti incredibili per creare immagini meravigliose”. Ha iniziato a fotografare la danza nel 2005 quando sua moglie gli chiese di scattare alcune foto di ballerini per una brochure poi quando è andato in pensione ha iniziato a fotografare seriamente i ballerini. Secondo Calmes la chiave per essere un buon fotografo di danza è amare la danza e i ballerini e questo deve essere al centro del processo di creazione fotografica. Un fotografo di danza deve avere il coraggio di rifiutare lo scatto meraviglioso perché il ballerino non sarebbe contento di una posizione particolare: desidera mostrare ciò che i ballerini hanno imparato con sacrificio durante la loro vita artistica.
La sua immagine più iconica e riconosciuta è quella di una ballerina incinta sulle punte che rimane l’immagine tra le più popolari mai pubblicata sui social. In Italia non ci sono pagine con seguaci così “stratosferici” come all’estero ma si possono seguire fotografi che pubblicano on line immagini ad alto impatto artistico.
Graham Spicer, in arte Gramilano, (www.instagram.com/gramilano) ha immortalato ballerini tra i più famosi al mondo come Svetlana Zakharova, Vadim Muntagirov, Igor Kolb, Eleonora Abbagnato, Polina Semionova, Ivan Putrov, Aurélie Dupont e Jacopo Tissi solo per citarne alcuni. I suoi scatti sul palcoscenico sono di una precisione quasi scientifica che risente senza dubbio della sua formazione attoriale e registica.
Luigi Bilancio (www.instagram.com/luigibilanciophoto) firma immagini di danza con elementi come ali, vesti e l’acqua grazie ai quali vuole restituire la dinamicità del movimento. Come ha affermato lui stesso in merito alla sua mostra Aqua: “l’acqua come la danza sono elementi puri, leggeri, a tratti trasparenti e perciò un connubio perfetto per dimostrare quanto un istante possa divenire l’infinito di un momento”.
Un giovane fotografo che ci regala immagini di danza dal respiro molto attuale e piene di poesia e di scatto interpretativo è Vito Lorusso (www.instagram.com/wito_vl). Lorusso è un ballerino che si è da tempo dedicato alla fotografia della danza diventando anche docente dell’Accademia del Teatro alla Scala di Milano con le sue foto di scena, ritratti e backstage. Con i suoi scatti, come ha lui stesso dichiarato, vuole comunicare una sensazione, una storia, un messaggio utilizzando spesso la tecnica dello storytelling fotografico. Tra gli artisti fotografati, solo per citarne alcuni, Roberto Bolle, Marianela Nunez, Claudio Coviello; tra i progetti si segnala Dancers Shot in Webcam progetto, nato e terminato nel 2020, dove Lorusso ha immortalato danzatori anche attraverso la sua webcam e la funzione “screenshot”.
Ci sono poi fotografi come Piero Tauro (www.instagram.com/pierotauro.fotografo), Alessio Buccafusca (www.facebook.com/buccafuscaalessio), Pierluigi Abbondanza (www.instagram.com/abbondanzapierluigi) che sono presenti sui social in maniera più “classica” svolgendo questa professione da anni ma che, grazie alla loro presenza on line, mettono a disposizione di tutti il loro patrimonio artistico.
Uno spazio interessante è da riservare infine alle fotografe che, anche grazie alla democrazia diretta dei social, sono riuscite a creare una breccia in un mondo notoriamente maschile come quello della fotografia. Di particolare interesse nel panorama internazionale non si può non citare Rachel Neville (www.instagram.com/rachelnevillephoto_motion) che ha creato tutta la sua poetica sul movimento perché per Rachel il corpo è un contenitore di emozioni e il movimento è il suo linguaggio. Nel suo lavoro la sua passione è creare immagini, come dice con le sue stesse parole, “sbalorditive e stimolanti”.
Un’altra fotografa da attenzionare è Lois Greenfield (www.instagram.com/loisgreenfield) che, come lei stessa si descrive su Instagram: “da 50 anni le sue foto hanno catturato la grazia e l’atletismo dei ballerini in volo”. I suoi ballerini appaiono senza peso, liberi dai vincoli della gravità e bloccati insieme in configurazioni apparentemente impossibili. Greenfield, fotografa con sede a New York, è riconosciuta a livello internazionale per il suo approccio altamente personale alla rappresentazione del movimento utilizzando il mezzo dei corpi dei ballerini.
Di grande attualità e molto seguita è la pagina di Darian Volkova (www.instagram.com/darianvolkova), ballerina di danza classica fino a venticinque anni, che ben presto ha scoperto che la fotografia fosse il mezzo perfetto per esprimere la sua passione per il mondo del balletto. Darian ha raccontato che la fotografia l’ha aiutata a catturare gli istinti della danza per l’eternità e che la creazione degli scatti per lei è come creare delle coreografie.
Tra le italiane segnalo Sonia Santagostino (www.onstagestudio.photo/portfolio_section/dance) che con le sue foto racconta momenti di danza e di spettacolo di grande impatto e chiarezza, catturando sia nitidi momenti di movimento sul palco che immagini in posa nel progetto Amaway Project dove, con la coreografa Laura Ziccardi ha cercato di esplorare il corpo femminile attraverso laboratori-shooting di improvvisazione guidata, e Lucia Baldini (www.instagram.com/luciabaldini_), fotografa di danza e teatro, che per undici anni ha seguito il lavoro di Carla Fracci e che, per dirla con le parole di Enrico Gatta, “arriva con l’obiettivo fotografico al cuore della scena che accade davanti a lei. Ha confessato una volta che a guidarla non è la plasticità dei corpi, o la geometria che essi creano nello spazio, o l’espressione dei volti, ma la musica. È la musica a stabilire la frazione di tempo più propizia allo scatto”.

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