In questo numero:
Alessio Carbone, l’adrenalina dell’applauso la rivivo dietro le quinte | di Monica Morleo Conoscere il proprio corpo quando la danza diventa strumento per indagare la questione di genere e leggere dentro sé | di Valentina Minguzzi E se la danza rivivesse attraverso nuovi mondi immersivi? | di Monica Morleo Roberto Castello, la danza, un’arte legata al momento in cui sei | di Monica Morleo Cinque Errori che non ti fanno guadagnare su Instagram | di Chiara Travaglini Progetto didattico IDA, gli esami non finiscono mai! | di Valentina Poggi IDA danza stage, torna lo stage autunnale In verticale dalla palestra al palco di Notre Dame De Paris, Andrea Neyroz si racconta | di Valentina Minguzzi Irene Paci, tra le mille luci di New York | di Valentina Minguzzi Rubrica di nutrizione: si torna alla sbarra! Consigli nutrizionali utili in vista della ripresa degli allenamenti | a cura di Alice Olmo Vivere di danza, trasformare la passione in professione |di Valentina Minguzzi
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di Monica Morleo
Credo che la missione della politica sia dare risposte concrete ai cittadini e che sia interesse della collettività non lottare sempre con la frammentarietà degli interventi ma che sia importante per ogni cittadino seguire una guida che sia quanto più chiara e sicura. Per questo credo che, anche se con una grande voglia di ripartire, anche quest’anno il rientro in sala possa risultare per l’ennesima volta un po’ difficoltoso: ancora una volta l’arte, lo spettacolo e la danza sono richiamate a difendersi da chi poco si interessa di questo mondo che pur coinvolge tantissimi lavoratori, operatori, allievi e famiglie.
É molto forte l’esigenza, specie per questi settori che si trovano spesso a lottare contro la precarietà, di lavorare in serenità con linee guida certe e sicure e con risposte chiare alle problematiche concrete di ogni giorno; ma, ad oggi, purtroppo, ancora nessuna strada è sicura e segnata. Se da un lato è entrata in vigore in extremis una Riforma dello Sport che, per quanto riguarda la parte dei lavoratori sportivi dovrebbe partire a gennaio, dall’altro è stato poi approvato un decreto correttivo che potrebbe anche rimanere senza alcun esito. Per quanto riguarda lo spettacolo la situazione non è migliore ed è sempre di attesa perché il governo si è dato nove mesi di tempo per adottare uno o più decreti legislativi per la redazione del Codice dello spettacolo, che avrà il compito di sistemare organicamente il settore e armonizzare la normativa attualmente in vigore.
Ben vengano quindi tutte le azioni, tra cui quella messa in campo da Roberto Bolle davanti a Piazza Duomo nei primi giorni di settembre, che possano aiutare a mettere questo mondo di fronte ai riflettori dell’opinione pubblica.
Purtroppo oggi nessuno ha una soluzione in tasca e una palla di vetro per sapere come andrà il futuro, ma mi piace ugualmente pensare che chi si occupa di danza sappia sempre prendere qualsiasi occasione al volo: quindi anche quest’anno iniziamo e… “io speriamo che me la cavo”!
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