Il 12 ottobre partirà la III edizione dell’ormai collaudato Corso per la Qualifica di Maestro di Danza, organizzato dal Centro Studi La Torre, in collaborazione con Iscom E.R e Regione Emilia Romagna.
Secondo questo percorso professionale il Maestro di Danza deve saper condurre lezioni di classico, moderno e contemporaneo, graduando gli obiettivi didattici in relazione alle caratteristiche psicofisiche degli allievi. Diversi saranno gli argomenti su cui si soffermeranno i corsisti: lezioni di danza, anatomia esperienziale del movimento, composizione del movimento coreografico, storia della danza, storia della musica della danza e produzione dello spettacolo dal vivo.
Diamo la parola ad alcuni dei docenti per conoscere da vicino il programma di studio:
Alessandro Pontremoli: Docente di Storia della Danza e di Teatro educativo e sociale all’Università di Torino, docente del modulo di Storia della danza.
“Per ogni docente di un’arte è fondamentale conoscere alcuni elementi di base della storia di quell’arte. Facendo una scelta di sintesi, si parlerà della storia della danza e si toccheranno i seguenti argomenti: definizione della danza, aspetti antropologici della danza, linee generali della storia della danza attraverso i secoli e linee generali della danza del presente. Gli elementi di storia della danza permetteranno così al docente una maggiore consapevolezza nell’insegnamento.”
Emanuela Tagliavia: Danzatrice e coreografa, docente di danza contemporanea, direttrice artistica modulo composizione coreografica.
“Questo modulo vuole far conoscere gli stili coreografici contemporanei e i diversi aspetti della cultura coreutica e vuole essere uno stimolo ad avere un ‘pensiero coreografico’ al fine di analizzare il movimento, inserirlo in un contesto spazio-temporale e trovare la propria poetica.
Il modulo introduce anche drammaturgia e illuminotecnica, utili strumenti nella realizzazione di una coreografica con l’apporto dei docenti: Lorella Rapisarda, Diego Tortelli, Sharon Remartini e Fabio Passerini.”
Monica Morleo: Appassionata di danza, teatro e musica, da anni si occupa di organizzazione e distribuzione teatrale, tournée e comunicazione culturale, docente del modulo di Produzione degli spettacoli dal vivo.
“Dall’idea, alla realizzazione e alla comunicazione di uno spettacolo dal vivo. Come organizzare uno spettacolo avendo un’idea in testa? Progettazione, fattibilità, tempistiche, modalità tecniche e considerazioni economiche per organizzare al meglio il proprio progetto di spettacolo. Come comunicare e promuovere lo spettacolo per rendere l’evento partecipato da un pubblico numeroso? Elementi teorici, esercitazioni pratiche e case history per conoscere i principi chiave della produzione di uno spettacolo dal vivo.”
Il parere dei Commissari nominati dalla Regione Emilia Romagna per capire le modalità con cui vengono giudicati all’esame i corsisti:
FrancescoVolpe: Già primo ballerino del Teatro San Carlo di Napoli.
“Tengo particolarmente alla frequenza dei corsi e alle ore frequentante e ci tengo ad avere un’impressione generale del percorso intrapreso anche al di fuori della danza. In particolare mi occorre capire la motivazione reale che ha spinto ad intraprendere questo percorso e all’approccio psicologico, umano e di cultura generale di chi ha frequentato il corso. In generale verifico che ci sia un buon equilibrio personale perché poi i maestri di danza si confronteranno per la maggior parte con una platea spesso costituita da piccoli ballerini.”
Massimiliamo Scardacchi: Insegnante diplomato all’Accademia Nazionale di Danza di Roma e alla Scuola del Teatro alla Scala di Milano.
“In questi anni di esperienza come commissario la mia attenzione si è incentrata molto sull’aspetto didattico-metodologico e formativo degli allievi, che secondo me è la capacità fondamentale dell’insegnante di danza, oltre alla conoscenza della musica nella costruzione della lezione di danza; alla metodologia e didattica della danza e ai principi pedagogici e psicologici legati ad essa. Inoltre, ho preso in considerazione lo “stile” comportamentale dell’insegnante: la comunicazione, il codice deontologico e l’autovalutazione come analisi critica del proprio essere e fare per saper valutare i risultati di apprendimento ex-ante, in itinere ed ex-post dei propri allievi”.
Fabio Marcato, fotografo e autore della foto di copertina, ci svela qualche segreto per ottenere dalla macchina fotografica la foto di danza perfetta.
Per Fabio durante le coreografie l’obiettivo è fissare un istante e fermarlo in un’immagine fotografica, tecnicamente occorre anticiparne la dinamica ed è più facile quando si riesce a seguire anche le prove. La difficoltà maggiore sta nel riprendere la danza quando si svolge in teatro, perché i continui cambi di luce costringono il fotografo, che scatta in modalità “manuale”, a modificare continuamente i parametri di scatto.
Il problema della danza, ci racconta, è che ogni movimento esprime la sua assoluta bellezza quando raggiunge la massima estensione quindi lo scopo è quello di prenderlo proprio in quel punto, per poi bloccare un attimo, un momento. Per bloccare questi attimi, per fotografare i corpi in tensione dei ballerini, per carpire i momenti più alti della coreografia, sarebbe molto facile usare “lo scatto multiplo a raffica”, ma per Fabio la sfida è proprio quella di riuscire a bloccare quegli istanti usando lo scatto singolo. Dal punto di vista emozionale, e venendo dal mondo delle fotografie di viaggi e di reportage, per lui è importante rappresentare con la fotografia quello che sta accadendo e vuole lasciare a chi guarderà la foto un racconto vivido.
Essendo ogni fotografia un racconto, gli interessa e gli ispira molto il backstage degli spettacoli di danza sia per completare al meglio il racconto sia per conoscere meglio l’anima dei danzatori che andrà a ritrarre. Raccontare queste fasi, spiega, ti catapulta in ciò che andrai poi a vedere su palco e contribuisce a rendere più familiare e discreta a tutti la presenza del fotografo per ottenere un effetto più naturale durante la performance.
Proseguendo in questa direzione, Fabio negli ultimi anni si è dedicato alla fotografia di stage di danza e ha cominciato ad apprezzare molto questo tipo di fotografie per carpire i segreti degli insegnamenti dei maestri a cui solitamente non viene data molta voce e di cui si conosce molto poco fuori dal mondo della danza. Infatti non si usa molto raccontare il lavoro del maestro di danza ma così nessuno vede come cresce il lavoro e non vede da vicino come ogni insegnante abbia un metodo e una personalità diverse.
Entrare come fotografo in un momento collettivo come lo stage o in una palestra in cui si fa lezione non è facile e la sua presenza può essere una distrazione ma molti “dicono che è come se non ci fossi e quando riesci a scomparire, tutti i soggetti risultano fotograficamente più naturali”. Questo risultato l’ha ottenuto dopo molto tempo anche conoscendo ogni giorno di più i modi dei ballerini e degli insegnanti ed è per questo che la testimonianza fotografica dell’evento ha una resa molto più distesa e naturale.
Dal punto di vista tecnico dichiara che non è un conoscitore profondo di questa arte ma la continua a fotografare perché la ritiene bellissima, affascinante e la guarda sempre con “meraviglia”, alla ricerca continua dello “scatto perfetto” che possa raccontare quanto la danza sia un’arte che concentra nella costruzione e nell’esibizione di un movimento fatica, forza, passione, precisione tecnica, dedizione e disciplina.
Ndr. Fabio Marcato è autore dell'immagine di copertina del numero di Expression di Settembre 2019 dedicata a Kledi.
Per conoscere meglio il mondo di Fabio Marcato: www.fabiomarcato.it
Caricamento eventi registro RSSD 2.0
Ricordiamo gli adempimenti per le A.S.D ed S.S.D per conservare i benefici fiscali.
a) le discipline sportive indicate nello Statuto siano comprese nell’elenco delle discipline sportive ammesse dal CONI e indicate sul certificato d’iscrizione al Registro CONI;
b) svolgere effettiva pratica della disciplina sportiva dichiarata statutariamente;
c) essere in possesso, per ogni singolo anno d’iscrizione al Registro CONI, di documentazione attestante la partecipazione alle attività organizzate dall’Ente o federazione di appartenenza.
A cosa serve il registro 2.0?
Il Registro è lo strumento che il Consiglio Nazionale del CONI ha istituito per confermare definitivamente “il riconoscimento ai fini sportivi” alle associazioni/società sportive dilettantistiche affiliate alle Federazioni Sportive Nazionali e agli Enti di Promozione Sportiva. Le associazioni, società o scuole di danza iscritte al Registro sono inserite nell’elenco che il CONI, ogni anno, deve trasmettere ai sensi della normativa vigente, al Ministero delle Finanze – Agenzia delle Entrate
Quali Eventi si possono inserire?
Si possono inserire tre tipologie di eventi, per la cui identificazione e definizione ci dobbiamo avvalere dell’allegato Elenco Attività previste dal Consiglio Nazionale CONI.
Eventi attività sportiva: Con attività sportiva si intende lo svolgimento di eventi sportivi organizzati dall’organismo sportivo di riferimento. Un evento sportivo può coincidere con una singola gara
Eventi attività formativa: Con attività formativa si indica l’iniziativa finalizzata alla formazione dei tesserati dell’organismo sportivo nonché le attività di divulgazione, aperte anche ai non tesserati, relativamente ad argomenti pertinenti la tecnica e l’ordinamento sportivo;
Eventi attività didattica: Con attività didattica si intendono i corsi di avviamento allo sport organizzato direttamente dell’organismo sportivo o organizzati dall’Associazione/società se espressamente autorizzati dall’organismo di affiliazione sportivo di riferimento
Cosa deve fare la scuola, in breve.
Compilare ed inviare all'IDA International Dance Association (ASI) i seguenti moduli:
- Modulo COMUNICAZIONE EVENTO
N.B.: fino al 30 settembre sarà possibile inserire anche attività già svolte nel costo dell’anno.
Dopo il 30 settembre potrete inserire solo attività non ancora svolte.
inserendo una delle attività previste nell'allegato “Elenco Attività” previste dal Consiglio nazionale del CONI.
N.B.: ogni attività prevede una diversa scheda (es. se organizzo corso di ginnastica artistica e di ginnastica aerobica, dovrò inviare due schede).
- AFFIDAMENTO TEMPORANEO ATTIVITA’ FORMATIVA-DIDATTICA
oppure
- AFFIDAMENTO TEMPORANEO ATTIVITA’ SPORTIVA
Per i nostri uffici di Ravenna, ricerchiamo un/a Videomaker che dovrà realizzare contenuti video in studio di posa, registrazione e post produzione. Inoltre dovrà occuparsi di gestire gli ordini e l’approvvigionamento di una piattaforma di vendita on-line sia di contenuti video, sia di attrezzature.
Le caratteristiche richieste sono: esperienza di 1/2 anni nella realizzazione di contenuti video, buona conoscenza delle tecniche fotografiche, ottime capacità organizzative, flessibilità e disponibilità ad apprendere.
Si richiede inoltre la conoscenza di: sistemi operativi Windows e Mac, Microsoft Office, Gestionale File Maker Pro, CMS Joomla, Adobe Premiere Pro o Final Cut Pro, Dvd Studio Pro.
Richiesta disponibilità part-time o full-time fino a 35 ore settimanali.
I candidati devono inviare il proprio cv a fif@fif.it specificando nell’oggetto “Candidatura Videomaker".
Per i nostri uffici di Ravenna, ricerchiamo un/a Responsabile Ufficio Stampa con esperienza di almeno 2/3 anni nella mansione.
Il/la candidato/a dovrà occuparsi in autonomia di curare i rapporti con le testate giornalistiche e con gli uffici stampa delle maggiori fiere di settore, effettuare interviste e produrre articoli nei settori del fitness e della danza, coordinare e supervisionare i contenuti prodotti dai collaboratori per i progetti editoriali, produrre testi di presentazione per eventi nazionali.
Le caratteristiche richieste sono: ottima capacità di scrittura, laurea in scienze umanistiche oppure scienze motorie o titoli affini ai settori del fitness o della danza; capacità di lavorare sia in autonomia sia di coordinarsi con il team; ottima conoscenza dei principali programmi di scrittura e della lingua inglese; senso di responsabilità e spiccate capacità di problem solving.
Costituiscono titolo preferenziale: comprovata competenza o interesse per i settori del fitness e/o della danza, esperienza lavorativa nella promozione di eventi di portata nazionale, conoscenza anche basilare della SEO.
Richiesta disponibilità part-time con presenza in sede, preferibile collaborazione con Partita Iva.
I candidati devono inviare il proprio cv a fif@fif.it specificando nell’oggetto “Candidatura Responsabile Ufficio Stampa"
Nelle ultime settimane il mondo della danza è in subbuglio per l’annuncio pubblicato dall’agenzia spagnola danza.es per un casting commissionato dalla UEFA, ovvero una delle più ricche istituzioni sportive mondiali.
La ricerca è mirata a trovare 200 figuranti tra ballerini, artisti e studenti di teatro, che dovrebbero esibirsi su base volontaria, quindi senza alcuna retribuzione nella celeberrima finale di Champions League, che si terrà a Madrid allo stadio Wanda Metropolitano sabato 1° giugno alle 21.
La scandalosa proposta non è sfuggita al sindacato spagnolo ConARTE (Confederación de Artistas Trabajadores del Espectáculo) che è insorto, denunciando la richiesta all’ispettorato del lavoro spagnolo.
In risposta, i rappresentanti della UEFA hanno spiegato che l’intenzione sarebbe stata quella di «preparare un programma di intrattenimento breve e sfaccettato prima della partita» per il quale sarebbero stati assunti anche artisti professionisti «che verranno pagati di conseguenza, così come interpreti volontari di comunità locali che svolgono i ruoli meno impegnativi e di supporto».
Anche questo tentativo di giustificazione non fa che mettere in luce come la danza, in confronto agli sport, sia vista come un’attività di secondo ordine, che qualunque appassionato che si accontenta di pochi spiccioli (o di una pacca sulla spalla) può svolgere. Eppure, come ben sappiamo, l’arte della danza si coltiva con duro allenamento e molti sacrifici fin dall’infanzia, ed è inaccettabile che una proposta di esibizione gratuita arrivi proprio dal massimo organismo calcistico europeo, che per peggiorare la situazione specifica che il vantaggio consiste semplicemente nell’opportunità «di essere parte della finale della UEFA Champions League: un’esperienza unica nella vita».
Diversi ballerini e coreografi, così come l'Union of Actors and Actresses, si sono opposti pubblicamente all'offerta, perché il rischio maggiore è quello di creare un pericoloso precedente: se nemmeno un’istituzione sportiva milionaria è disposta a retribuire il lavoro di artisti della danza, chi vorrà investire in futuro in questa forma di intrattenimento? La danza è già sufficientemente penalizzata a causa della scarsa considerazione che ottiene in tema di investimenti e politiche culturali. Dal mondo dello sport e della cultura ci si aspetta maggior sostegno anziché favorire questa disparità di trattamento.
Realizzato grazie alla collaborazione tra IDA International Dance Association, Associazione Culturale Cantieri Danza, Iscom E.R e Compagnia Nervitesi progetti di teatro e danza, il Percorso di Danzautore Contemporaneo è giunto alla sua quinta settimana di lezione.
Giorni intensi, durante i quali i ragazzi hanno avuto modo di confrontarsi con esperti docenti in merito a diverse tematiche da tenere in forte considerazione per chi voglia fare dell’autorialità una vera professione.
Partiamo dall’inizio. Lunedì è salita in cattedra Agnese Doria, del nucleo redazionale del gruppo di osservatori e critici delle arti sceniche Altre Velocità, per un approfondimento sugli aspetti più importanti per uno spettatore che assiste ad una performance, con una lezione dal titolo “Lo sguardo obliquo: angolature possibili per guardare la danza”. Talvolta cambiare punto di vista, “mettendosi seduti in platea”, può rappresentare un ottimo esercizio per un autore che voglia migliorare il proprio processo creativo. L’atteggiamento da porci da spettatori, il modo in cui il nostro essere autori va a modificare il personale giudizio sullo spettacolo e come valutare una situazione nel processo di creazione stessa dell’opera sono tutti aspetti importanti che, secondo Agnese, andrebbero sempre ben valutati. “Abbiamo ragionato - ha spiegato - sulla spettatorialità e su quali siano le eredità che questa esperienza può portare nel momento della creazione artistica, visto che loro saranno autori e cre-autori di danza. In Italia sono tutti scrittori e nessuno legge e sono tutti autori senza interrogarsi su cosa voglia dire essere auditore. Porre l’attenzione e la consapevolezza sul ruolo dello spettatore, che in realtà è un lavorone, ti mette in gioco da un sacco di punti di vista”, ha concluso Doria.
Da martedì a giovedì il testimone è passato nelle mani di Francesca Pennini, coreografa e danzatrice professionista di Collettivo Cinetico, per un approfondimento sul suo personale linguaggio coreografico. “La mia volontà era di condividere gli strumenti di lavoro creativi della Compagnia e quindi di coinvolgere i ragazzi all’interno delle pratiche tipiche sia nei processi di ricerca sia di creazione dei contenuti”, spiega Francesca.
“L’intenzione - continua - era trasferire alcuni strumenti che potessero essere per loro come dei ‘contenitori vuoti’ da riempire, adattabili alle diverse situazioni”. Francesca si riferisce a precisi “dispositivi”, come per esempio un sistema di mobilità random in diversi momenti della quotidianità, oppure un meccanismo di creazione usato anche per i loro spettacoli, che funziona come un gioco da tavolo, chiamato Cinetico 4.4.
Nella didattica di Francesca non è previsto il mero insegnamento di uno specifico linguaggio autoriale proposto tal quale, quanto piuttosto la comunione di punti di vista e interrogativi rispetto alla visione di un momento specifico, del processo di creazione e dell’azione stessa. “Un'osservazione da diversi punti di vista in base ai differenti ruoli di coreografo, autore, performer, danzatore, spettatore e testimone, per capire come si possono mescolare e mettere in discussione all’interno dell’intero processo formativo”.
Una metodologia molto apprezzata anche dai ragazzi, che “hanno reagito molto bene, con grande curiosità e desiderio di comprendere, per non rimanere ancorati a un solo punto di vista”. Il corso ha rappresentato un’occasione di crescita anche per la stessa Francesca Pennini: “Dal confronto è emersa una diversità sinergica e costruttiva. Spesso gli interrogativi che mi venivano posti erano di una puntualità 'imprevista', su certi aspetti per me scontati, che hanno richiesto da parte mia un’analisi più approfondita, costringendomi a nuove scoperte”.
Nella giornata di oggi, spazio al tradizionale appuntamento del venerdì con l’Anatomia Esperienziale in Movimento con l’osteopata e fisioterapista nonché docente IDA Rita Valbonesi e al seminario di “Tecniche di drammaturgia” con Enrico Pitozzi, studioso di arti performative e professore dell’Università di Bologna.
Una giornata nella splendida cornice del Centro Studi La Torre, trentadue allievi provenienti da tutta Italia, di età compresa tra i 15 e i 40 anni, e due giovanissimi danzatori e coreografi con un importante trascorso nelle fila della compagnia londinese Wayne McGregor Company, James Pett e Travis Clausen-Knight: sono questi gli ingredienti per un seminario di successo targato IDA.
“Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto, abbiamo avuto la possibilità di lavorare molto intensamente in quanto il livello della classe era elevato e il talento di alcuni di loro era evidente”, hanno dichiarato i due danzatori.
La giornata di domenica 28 aprile si è composta di tre momenti in particolare: una prima ora e mezza dedicata a una lezione di danza contemporanea tenuta da Pett, una seconda parte in cui il gruppo di allievi ha studiato un assolo di Travis tratto dallo spettacolo “Informal between” (presentato per la prima volta a dicembre al Saddler’s Wells di Londra riscuotendo un ottimo successo della critica, ndr.) e il pomeriggio riservato alla composizione coreografica, interpretata dai due insegnanti come un momento di scambio, volto alla rielaborazione di proposte coreografiche integrandole con materiale creato dagli allievi stessi. “Per noi questi confronti hanno un valore importantissimo e sono fonte di ispirazione per la nostra arte. Contaminazione è una delle parola chiave che guidano il nostro percorso”.
In questo senso particolarmente interessante è stata la performance di sabato 27 aprile al Marina Summer Festival di Marina di Ravenna, dove Pett e Travis hanno danzato sul palco insieme ai Banana Boat, la cui proposta musicale spazia dal soul al reggae fino al calypso blues primitivo e spirituals religiosi. “Abbiamo presentato un restage del nostro materiale all’interno di una circostanza prettamente popolare adattandolo a suoni soul, raggae e blues. Per noi riuscire a integrarci in un contesto differente dal nostro è motivo di crescita e stimolo”, spiega Pett che aggiunge: “Ho trascorso dei giorni molto belli a Ravenna, ora siamo pronti a partire per Tokio, in Giappone, dove portiamo l’ultima nostra produzione, Elevation. A luglio tornerò in Italia come docente alla Campus Dance Summer School 2019 di IDA. Devo ammettere che non vedo l’ora!”, ha concluso.
Il 29 aprile si festeggia la Giornata Mondiale della Danza. Si tratta di una celebrazione istituita nel 1982, promossa dall’International Dance Council dell’UNESCO. Performance, balli e flash mob stanno prendendo vita in ogni parte del Globo sin da quando in Italia era ancora notte fonda: chiunque ami la danza, dai ballerini professionisti ai semplici appassionati, rende omaggio a modo suo a quest’immensa Arte.
Quest’anno anche la televisione ha deciso di festeggiare la Giornata Mondiale della Danza: partirà infatti questa sera alle 21.15 su Sky Arte (canali 120 e 400), in contemporanea in 5 diversi Paesi europei (Italia, Regno Unito, Irlanda, Germania e Austria), una serie di documentari, in totale 5 episodi, dal titolo “Dance - Perchè balliamo?”.
Il ballerino e coreografo inglese di origine bengalese Akram Khan condurrà i telespettatori in un viaggio alla scoperta dei diversi ritmi e dei vari stili (dalla Butoh giapponese al tango argentino fino al Bharatanatyam indiano e alla street dance, in particolare al 'jookin', americana). L’obiettivo è cercare di comprendere la forza atavica che spinge l’essere umano a muoversi e ballare nelle diverse culture e a ogni latitudine.
In ogni episodio verranno presentate performance inedite, create appositamente per lo show, e verranno proposti contributi originali di alcuni tra i migliori coreografi a livello internazionale; tra questi l’inglese Wayne McGregor, l’americano Bill T. Jones, il keniano Fernando Anuang’a e l’indiana Aditi Mangaldas. Prevista anche la partecipazione di Lin Hwai Min di Taiwan, Christian Spuck del Balletto di Zurigo e dell’artista franco-senegalese Germaine Acogny. Tra i momenti più attesi infine il tributo della performer di fama mondiale Eva Yerbabuena e della Candoco Dance Company, la compagnia di danza inclusiva considerata tra le più rivoluzionarie al mondo per il particolare approccio alla danza che ne ridefinisce completamente i confini.
Un modo originale e divertente per celebrare questo giorno speciale per tutti noi che amiamo la Danza… Buona Giornata Mondiale della Danza a tutti!
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