In questo numero:
Macia Del Prete, nel materiale umano cerco l'altrove | di Monica Morleo Valerio Iurato, la danza nel DNA | di Valentina Minguzzi Marco D’Agostin, quando il corpo si muove con la memoria | di Monica Morleo La creatività come forma di espressione di sé | di Valentina Minguzzi Stefano Simmaco, la danza...espressione fisica della musica | di Monica Morleo Dance Trainer® IDA, una nuova figura di riferimento nella formazione del danzatore | di Valentina Minguzzi Psicologia e danza, la perdita di lucidità pre-performance come conseguenza dello stress | di Valentina Poggi Nuovi pensieri coreografici sulla scia di Dante | di Monica Morleo Nutrizione: i falsi miti nell’alimentazione del danzatore: è vero che le proteine mi faranno diventare “grosso”? | a cura del dott. Alexander Bertuccioli Campus Off 2022, uno spazio speciale dedicato da IDA ai ragazzi | di Monica Morleo
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di Monica Morleo
Sono tornata a teatro a vedere uno spettacolo di danza, ho respirato l’aria dei grandi eventi e ho riassaporato la libertà di quando ti manca qualcosa che per te è come respirare.
Era l’ultimo giorno in cui la capienza dei teatri era limitata: certo, nell’attesa abbastanza lunga, si respirava un’atmosfera chiaramente diversa; ma essere lì, davanti ad un portone di un teatro mi è sembrato davvero un giorno da ricordare come quando sono entrata in teatro per la prima volta.
Un modo per essere di nuovo liberi e per riappropriarsi delle proprie libertà. Quel respiro, quell’afflato di libertà che deriva da un palco con le scene e da corpi che danzano, dalla persone che insieme a te guardano uno spettacolo di danza che, come in un rito collettivo, è andato a riaprire un mondo che sembrava sospeso.
Gli applausi che riempiono il teatro con un fragore che fa risuonare il cuore e la sensazione che quella libertà non è affatto perduta ma certamente ritrovata: come rientrare in una sala danza e cercare vicino a te il compagno di tante avventure oppure trovare nuovi compagni perché, comunque, per molti è ancora difficile ritrovarsi e ritrovare le proprie abitudini.
Questo è, ovviamente, il mio concetto di libertà non certo il concetto assoluto di libertà. D’altra parte, la parola libertà ha sempre dato da riflettere a filosofi e religioni di tutti i tempi e, prendendo in prestito le parole di Massimo Recalcati, possiamo affermare “che questa nuova forma della libertà sia l’insegnamento più alto di questo tremendo maestro che è stato il Covid”.
Quindi riapriamoci al mondo anche avendo timore, ripartiamo anche se non ci siamo mai veramente fermati, cerchiamo di assaporare al meglio quello che possiamo ritrovare senza dimenticare quelle che sono state le nuove esperienze che ci hanno comunque arricchito. Danziamo, impariamo e moduliamo insieme un nuovo progetto di libertà cercando “l’altrove” come ci ha raccontato Macia del Prete; affidandoci alla creatività come un nuovo motore di apprendimento e dando uno spazio sempre più grande ai ragazzi che sono i motori del nostro domani.
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