La forza sociale delle scuole di danza nel mondo
Scuole di danza, scuole di musica, centri d’arte e polivalenti. Scuole che nascono tra palazzi, scuole che nascono nelle campagne, scuole che nascono in piccoli paesi o in metropoli infinite.
Ogni luogo può essere casa per danzatori di ogni stile e provenienza perché la danza può essere uno strumento educativo e formativo, elemento di socializzazione e forza per la comunità. Ovviamente il contesto sociale di riferimento all’interno del quale si sviluppano movimenti artistici di vario tipo può fare la differenza, diventando, in alcuni casi, centro di riferimento educativo a disposizione della comunità, nonchè una seconda casa.
La rivoluzione gentile dell’educazione parte quasi sempre da luoghi di studio e aggregazione dove a fare la differenza ci sono le persone e gli strumenti.
La danza è uno strumento potente, di espressione di sé e, spesso, in alcuni luoghi, svolge ancora quella funzione terapica di “cura per l’anima”.
Parliamo di “Community Dance” o Danza di Comunità: uno strumento potente di condivisione di spazio e momenti, uno strumento di comunità, per ritrovarsi in un gruppo che danza e che insieme costruisce un senso di identità e di appartenenza ad un contesto culturale di riferimento, talvolta focalizzando maggiormente su uno stile particolare, altre volte per puro senso del piacere e del divertimento, per utilizzare la danza in maniera creativa e per esprimere sé stessi e le proprie idee.
Ciò che distingue maggiormente questa finalità della danza, non è tanto lo stile e il valore estetico del gesto, quanto la convinzione che chiunque possa danzare, indipendentemente dall’età e dalla competenza fisica. Ogni individuo conta e può fare la differenza anche nelle arti. Questa finalità dell’arte e della danza in particolare, ad oggi non è ancora un’attività diffusa, poiché in diverse società, il valore estetico supera il valore sociale, ma ci sono progetti ambiziosi, in contesti in pieno sviluppo sociale, come TheQSchool, la scuola fondata da Quduson Ikeku a Lagos, in Nigeria.
Quduson è danzatore e coreografo: diplomato in Francia, ha creato questo progetto sperimentale come rifugio per gli artisti. Al di là dello stile di ogni singolo danzatore, l’obiettivo primario posto dal coreografo è quello di riuscire a esplorare in maniera completa il percorso del processo creativo, nutrendo così un’intera generazione di artisti e di talenti da scoprire, attraverso performance e lavoro di revisione e analisi complete. Solo attraverso la formazione e il processo di empowering degli artisti (dal punto di vista tecnico ovviamente, ma anche etico ed educativo) la scuola può e deve contribuire alla crescita dei giovani talenti e allo sviluppo, ogni giorno di più, della scena artistica del Paese sul piano internazionale.
Il punto di essere forza di aggregazione in contesti socio culturali economicamente disagiati, ma culturalmente vivi e all’avanguardia, rende questi luoghi ancora più ricchi di opportunità: una scuola che nasce in un quartiere considerato dai più “svantaggiato”, ha dalla sua la potenzialità di un gruppo alla ricerca di riscatto ed è proprio questa spinta intrinseca a muovere le fondamenta delle società in via di sviluppo.
Non si parla solo di danza, la Nigeria, oggi, è un grande incubatore: basti pensare che è il paese, in Africa, con il più alto numero di start up e progetti all’avanguardia. Questo movimento di sviluppo e di innovazione sta coinvolgendo tutte le più svariate forme d’arte, c’è fermento, attenzione, la volontà di crescere e, in questo contesto, Quduson sta cercando di costruire un hub artistico innovativo, dove danza e musica dal vivo si incontrano, anche grazie al crowdfunding da lui lanciato e grazie all’attenzione che ogni giorno la scuola richiama a livello internazionale.
The QSchool ha come obiettivo quello di formare artisti completi, consapevoli del proprio talento, ma sempre con un occhio critico utile nella crescita professionale e artistica: donare la capacità di governare il proprio talento e di coltivare la propria comprensione del processo artistico, aiuterà una nuova generazione di artisti a contribuire allo sviluppo del movimento in Nigeria e all’estero.
Un esempio, dove si esprime chiaramente l’esigenza di nutrire culturalmente il Paese mettendo in comunicazione le diverse discipline e forme d’arte e dando spazio all’inclusione.
Esempi di questo tipo sono vari e cambiano obiettivi/mission in base alla cultura e al contesto sociale di differenza, senza mai dimenticare il punto di partenza: l’esperienza artistica pura e la crescita educativa di un intero movimento.