Si è concluso lo scorso venerdì 22 marzo il terzo appuntamento con il Corso di DanzAutore Contemporaneo. Un percorso unico ed esclusivo, realizzato grazie alla collaborazione tra IDA International Dance Association, Associazione Culturale Cantieri Danza, Iscom E.R e Compagnia Nervitesi progetti di teatro e danza (vedi news precedenti ), che ha portato, e porterà, i selezionatissimi studenti a confrontarsi con insegnanti seri e affermati. Questa volta il testimone è passato nelle mani di un professionista di fama mondiale: il direttore artistico, coreografo, danzatore, pedagogo e storico collaboratore della Compagnia belga Ultima Vez German Jauregui.
German, qual è il tuo personale bilancio della settimana trascorsa?
“La settimana è andata bene; abbiamo avuto a disposizione molto tempo cosicché è stato possibile lavorare in maniera progressiva giorno dopo giorno. Abbiamo affrontato due tipi differenti di lavoro: il primo tecnico e individuale e, successivamente, a coppie e di contatto tra i performer, maggiormente concentrato sulle sensazioni e sulle affinità tra i partner. Ogni giorno il gruppo è stato diviso in due sottogruppi in modo da favorire un approccio più diretto con ciascuno degli allievi”.
Qual era l’obiettivo che ti eri posto come insegnante?
“L’idea era far scoprire ai danzatori, giorno dopo giorno, qualcosa di nuovo e profondo rispetto a loro stessi e al loro talento. Ognuno di loro ha un differente background e questo percorso si è sviluppato in modo diverso proprio a seconda della familiarità che avevano con questo tipo di approccio Contemporaneo. Per alcuni, specialmente per chi ha un passato di studi focalizzato su altri stili (quali il Moderno, il Jazz o il Classico), la difficoltà maggiore è stata ‘entrare in una nuova mentalità e in un metodo di lavoro’, ma una volta riusciti a farlo sono stati davvero entusiasti di scoprire un linguaggio alternativo e i risultati sono stati evidenti. Sono contento di aver visto questo tipo di evoluzione!”
Qual è l’insegnamento più importante che speri di aver lasciato loro?
“Nella Danza, in generale, credo che la cosa più importante sia la relazione tra corpo e movimento: qualsiasi gesto si faccia lo si deve prima sentire. Il movimento, infatti, è l’estensione di una sensazione fisica. In questo senso, dunque, non basta cercare di riprodurre meramente un passo per imitazione ma è necessario sentirlo dentro di sé; solo in questo modo si arriverà al giusto movimento”.
La settimana si è conclusa con la lezione di Giulia Melandri di Cantieri Danza per un approfondimento sulle diverse forme di finanziamento a disposizione delle Compagnie di Danza e con la letio di Franco Masotti, direttore artistico del RavennaFestival, sulla “Relazione tra musica e composizione coreografica”.