Sergei Polunin non sarà più Sigfrido nella rappresentazione del Lago dei Cigni in scena all’Opéra di Parigi dal 16 febbraio al 19 marzo prossimi. A prendere tale decisione è stata la direttrice artistica del balletto dell’Opera in persona, Aurélie Dupont, in una lettera ai danzatori della compagnia, resa nota qualche giorno fa, in cui indica i suoi comportamenti come “incompatibili” con i valori della direzione e con quelli del corpo di ballo di cui è responsabile. Il motivo sarebbe riconducibile ad un post, omofobo e misogino, pubblicato da Polunin su Instagram all’inizio del mese di gennaio, in cui incita i ballerini, e gli uomini in generale, ad essere “lupi, leoni e capofamiglia” che devono occuparsi di tutto “gli uomini dovrebbero essere uomini e le donne essere donne. L’energia del maschio e della femmina creano un equilibrio…” e così dicendo, concludendo poi con la massima “È per questo che avete i testicoli”.
La Dupont scrive che, seppur riconoscendo pienamente il talento di Polunin, le dichiarazioni pubbliche di cui è venuta a conoscenza l’hanno scioccata poiché “Non corrispondono ai suoi valori né a quelli della compagnia che rappresenta”.
Contro le parole del ballerino ucraino nazionalizzato russo (con uno spiccato debole per il presidente Putin tanto che se ne è orgogliosamente tatuato il volto sul petto), si sono schierati anche alcuni professionisti dell’Opéra fra cui Adrian Couvez, che, senza mezzi termini, lo ha definito “imbarazzante”. “La nostra compagnia – ha spiegato Couvez - è portavoce di valori di tolleranza e rispetto, quest’uomo non ha nulla a che vedere con noi”, convenendo con la direttrice nel sostenere che “una persona del genere” non potesse esibirsi a Parigi.
Durissima anche la condanna di Eleonora Abbagnato: “Quando si diventa personaggi pubblici – ha dichiarato in merito l’étoile dell’Opera di Parigi e direttrice del corpo di ballo dell’Opera di Roma - bisogna fare attenzione a ciò che si dice o si scrive sui social seguiti da migliaia di fan. Mi auguro che Polunin si ricreda e ritratti la sua dichiarazione. È un ballerino bravissimo, mi sarebbe piaciuto invitarlo anche qui a Roma, ma dopo quello che ha fatto... Una follia anche perché la danza non è più così. E ci danneggia tutti, uomini e donne”.
Quasi incredulo il ballerino russo Vadim Muntagirov, del Royal Ballet di Londra, che ha conosciuto Polunin durante uno spettacolo a Losanna: “È come se avesse due personalità – ha commentato -, sui social diventa irriconoscibile”.
Lapidario, infine, Sir Matthew Bourne, autore del celebre Lago dei Cigni al maschile che chiude l'epica scena dell'iconico Billy Elliot, in un post in cui parla di “carriera finita”.
Polunin purtroppo non è nuovo a questo genere di uscite: provocazioni ed eccessi gli sono valsi il titolo di ‘bad boy della danza’. Questa volta però sembra davvero aver esagerato; la nostra speranza è che ‘il cattivo ragazzo’ lasci al più presto il palcoscenico al ‘genio della danza’ poiché sarebbe davvero un peccato per lui mandare in fumo un’ancora molto promettente carriera e una grave perdita per tutti gli spettatori che non potrebbero più godere del suo incommensurabile talento. Insomma un pesante danno per tutto il mondo della danza.