La danza di Jay Asolo esprime energia e libertà ed è in grado di coinvolgere ed emozionare chiunque abbia di fronte. Originario della Nigeria, scopre presto la passione per la danza ed è in Irlanda che si specializza in Raw Hip Hop, New Jack Swing, Krump, Lockin’ e African Afro Bounce. Ballerino, coreografo e insegnante molto apprezzato, allena crew in vista di concorsi hip hop e artisti quali Ronan Keating e Mikey Graham dei Boyzone, oltre a realizzare coreografie per il “Ryan Tubridy Tv Show”.
Jay, è vero che ti sei avvicinato al mondo della danza grazie al geniale Michael Jackson?
«Sì. Ho sempre avuto un’attitudine per il movimento e per la danza sin da quando avevo cinque anni. Ricordo ancora il giorno in cui mio padre portò a casa la videocassetta di Michael. Mi innamorai perdutamente del Moonwalk, il suo passo di danza, utilizzato in diverse coreografie. Una movenza che l’artista ha perfezionato nel corso della sua carriera, rendendola famosa in tutto il mondo. Semplicemente provando a imitarlo, ho iniziato a ballare!».
JAY ASOLO AL CONCORSO EXPRESSION E A CAMPUS 2018
Jay Asolo sarà tra i giurati del Concorso Expression a Firenze dal 23 al 25 febbraio 2018 e assegnerà alcune borse di studio per l’evento “Shockk Hip Hop Summer Workshop” che si terrà nell’agosto 2018 a Dublino, in Irlanda. Maggiori informazioni su www.concorsoexpression.com
Inoltre a luglio 2018 terrà lezioni di hip hop a Campus Summer School al Centro Studi La Torre di Ravenna. Maggiori informazioni a questo link >
Quali sono le esperienze che più ami ricordare del tuo percorso artistico e professionale?
«Senza dubbio, non posso non citare una delle collaborazioni più importanti, quella con i Boyzone, una boyband irlandese nata negli anni Novanta che ha all’attivo oltre 20 milioni di dischi venduti. Ma ho avuto anche la possibilità di creare numerose coreografie per spettacoli trasmessi dalla tv irlandese, di condurre seminari di danza in tutto il mondo e di allenare ballerini professionisti per rappresentare l’Irlanda in vista dei campionati mondiali di hip hop a Las Vegas 2014, classificatisi al sedicesimo posto. È stato importante, nel mio cammino, anche prepararmi fianco a fianco con alcuni rappresentanti della cosiddetta Old Generations della cultura hip hop, creatori quali Tight Eyex, Nig Mijo, Flo Master e molti altri».
Cosa rappresenta la danza per te?
«È certamente il modo migliore per sentirmi libero. È una meravigliosa arte. Ed è anche qualcosa di altamente terapeutico perché consente di esprimere se stessi senza doversi trattenere, senza freni. La danza è qualcosa di molto di più di un insieme di movimenti, è un miscuglio di sentimenti contrastanti».
Sotto il termine hip hop si nasconde tutta una serie di definizioni, modi pensare e stili. Cosa rappresenta per te l’hip hop?
«È prima di tutto un’educazione, così come la conoscenza degli stili, della storia, dei padri fondatori e dei cinque elementi distintivi che sono MCing, djing, breaking, graffiti e beatbox. Ma soprattutto l’hip hop è una incredibile cultura e il suo bello è che non importa dove sei perché, attraverso l’hip hop, si parla la stessa lingua».
Per molti di coloro che hanno avuto la possibilità di vederti ballare, sei ‘l’hip hop personificato’. Come ti piace descrivere il tuo stile di danza?
«Questa è una domanda molto difficile… Credo che il mio stile sia un misto di hip hop e krump, che simpaticamente mi piace chiamare ‘Raw hip Hop’ perché mi piace la crudezza dell’hip hop. Attraverso queste due tecniche riesco a far venire fuori i miei sentimenti».
Hai creato una tua compagnia che si chiama ADC – Asolo Dance Connection. Che cosa rappresenta?
«Sono molto orgoglioso di aver dato vita a un gruppo in cui i danzatori possono studiare, mettersi in mostra, confrontarsi, crescere, esprimersi e sentirsi liberi mentre danzano. D’altra parte, questi sono gli obiettivi che chiunque si avvicini o prosegua il suo percorso nella danza, dovrebbe darsi».
Hai un sogno o un desiderio che ancora non hai realizzato?
«Sogni e desideri spesso si confondono e diventano la stessa cosa… Mi piacerebbe tanto vincere la medaglia d’oro o essere tra i primi tre all’Hip Hop International Dance Championship promosso dal creatore dell’America Best Dance Crew».
A cosa stai lavorando in questo momento e quali progetti hai per il prossimo futuro?
«Sto ultimando un video musicale per un grande artista nigeriano e sto anche preparando una crew in vista del World Championship 2018 in Arizona. Guardando avanti, mi vedo sempre impegnato al fianco di vari ballerini di tutto il mondo con cui creare divertenti lavori insieme».
Come si svolge la tua giornata tipo e cosa ti piace fuori oltre alla danza?
«Le mie giornate, purtroppo, volano via in fretta a causa degli incalzanti impegni, caratterizzati per lo più dalla formazione di ballerini. Appena riesco a ricavarmi un po’ di tempo, mi piace seguire e praticare la boxe, giocare a football e a ping pong».
A tuo avviso, quali sono le qualità che un giovane ballerino dovrebbe avere per diventare una ‘star’?
«Senza dubbio: passione, desiderio di studiare qualsiasi stile di danza, costanza e perseveranza nell’allenamento, musicalità e ritmo. Se poi è un curioso, sempre pronto a conoscere le origini dei vari stili di danza e a saperne di più sui loro creatori, ancora meglio. E se facendo tutto questo si diverte pure, si chiude il cerchio perfetto».
Cosa pensi della danza in Italia?
«Il vostro è un Paese dove esiste un livello molto buono, dove i ballerini sono appassionati e affamati di dare il meglio di sé quando sono sul palcoscenico. E questo mi piace molto!».
© Expression Dance Magazine - Dicembre 2017