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E.SPERIMENTI fucina giovane e dinamica di talenti

E.SPERIMENTI fucina giovane e dinamica di talenti

Performer di estrazione e vissuti differenti che mantengono la propria individualità, ma sono un tutt’uno quando lavorano insieme

Mai visto ballare la break-dance sulle note di Mozart? Con la compagnia di danza E.sperimenti Gdo Dance Company, tutto questo è possibile nell’innovativo spettacolo “Hopera”, un viaggio poetico e onirico nelle arie e melodie del ‘bel canto’ italiano ed europeo che, con raffinatezza e ironia, sono riportate all’oggi per farne apprezzare bellezza e immortalità. Le arie di Verdi, Leoncavallo, Rossini, Handel, Mozart, Beethoven, sono esaltate attraverso un linguaggio elevato ma fruibile, contaminato da intrecci gestuali, non sense e un sagace pizzico di follia. Dopo il debutto all’International Dance Festival, in Thailandia, questo sorprendente gruppo di ballerini italiani under 35, diretto da Federica Galimberti, sarà in tournée sino alla fine di luglio. «Acrobatica, modern, break-dance, teatrodanza – racconta Galimberti -. In questo spettacolo abbiamo mescolato tanti generi diversi per rendere meno ‘indigesta’ la musica cosiddetta colta. Al centro, il gusto del gioco e dell’ironia. I nove ballerini sul palco mettono in scena uno spettacolo che parla un linguaggio giovane, contaminato, a tratti irriverente. E che sorprendentemente riesce a unirsi in modo ideale alle melodie dell’opera ottocentesca». Hopera propone dunque un punto di vista unico e originale per avvicinarsi, anche da neofiti, a questo tipo di musica, divertirsi e godere della sua freschezza e attualità. A livello di trama, lo spettacolo propone un originale accostamento fra mondo reale e immaginario. A entrare in scena per primo è un danzatore vestito di grigio che rappresenta il mondo attuale. Al suo risveglio, si trova circondato da ragazzi colorati che lo trascinano in un mondo virtuale, facendolo quindi passare dal rigore dell’adulto alla spensieratezza dei bambini. Piano piano, anche il protagonista comincia a vedere la realtà da un nuovo e diverso punto di vista, che lo porta ad abbandonare i ‘vecchi’ abiti. 

A raccontare l’originale percorso della compagnia, quasi un unicum nel suo genere in Italia, è l’ideatrice Patrizia Salvatori, direttore artistico dell’associazione culturale GDO fondata nel 1978. «Il progetto è nato casualmente  – racconta -, mentre mi occupavo della parte produttiva di alcuni eventi di Vittoria Ottolenghi per la trasmissione tv “Terno Secco” alla fine degli anni Novanta. Fino a quel momento mi ero sempre occupata di danza classica e poi contemporanea. Ma, in un momento in cui la ricerca si era ‘contorta’ su se stessa, ho trovato nuovi stimoli e una inaspettata freschezza in alcune compagnie di hip hop a Roma. A livello di comunicazione, l’hip hop era un fenomeno meritevole di grande attenzione per il forte senso di aggregazione, per l’idea sana di sfida, per il tentativo continuo di superare i propri limiti». L’incontro con questo nuovo stile ha contribuito a dare una svolta alla carriera di Salvatori che, da sola, dà vita al progetto Bottega, mettendo insieme più stili e più ballerini di diversa formazione. Nel 2013, dopo quindici anni, insieme a un gruppo di danzatori che facevano parte del progetto Bottega, Prosegue il percorso attraverso E.sperimenti Gdo Dance Company, una realtà in cui ‘sperimentare’ appunto una nuova formula espositiva. «L’incontro tra i ‘blocchi’ tipici della old school – spiega Salvatori – e il modern/contemporaneo, produce movimenti molto molto interessanti. In E.sperimenti Company portiamo gli estremi a incontrarsi a metà strada, tra classico e hip hop appunto. Tutti gli stili si fondono quindi, facendo nascere un nuovo linguaggio, una nuova formula compositiva, che ha il profumo dell’hip hop, la danza contemporanea per eccellenza». Attualmente, la compagnia è composta da tredici danzatori, tutti italiani e sotto i 35 anni, che si alternano nei vari spettacoli in giro per l’Italia e per il mondo. Fra di loro c’è chi è specializzato prevalentemente in hip hop, in contemporaneo, in arti marziali asiatiche, in danze aeree e acrobatiche. Ma sono tutti accomunati dalla grande duttilità mentale ed emotiva, nonché dalla capacità di sfruttare sapientemente la tecnica dell’improvvisazione. Sono ‘individual performer’, come ama definirli Patrizia Salvatori, capaci di mescolarsi molto bene tra loro, al punto da formare un unico grande gruppo indistinto. Sanno anche essere intercambiabili, tant’è che ciascuno ha provato il ruolo degli altri, passando anche dal femminile al maschile e viceversa, se necessario. Questa peculiarità, unitamente alla grande italianità, piace molto all’estero. 

Il prossimo obiettivo? Lanciare un percorso di affiancamento, offrendo la possibilità ad alcune persone di seguire le prove e di andare in scena insieme ai danzatori titolari, per far comprendere questo nuovo modo di lavorare. Sotto il profilo artistico, la compagnia E.sperimenti guarda già in avanti con il nuovo lavoro “Convergenze”, presentato – sotto forma di ‘estratto’ da venti minuti – all’estero, in particolare in due festival internazionali in Thailandia e Portogallo e al Women in Dance Leadership Conference a Baton Rouge negli Stati Uniti. In Italia, dopo il debutto a fine maggio, sarà portato in giro dopo l’estate. «Protagonisti in tal caso sono solo quattro danzatori – spiega la coreografa Federica Galimberti – che si muovono sulla musica elettronica un po’ ricercata. Lo spettacolo affronta il tema della primitività dell’uomo e della scansione del tempo. Una specie di lotta contro il tempo, fra giorno e notte, fra umanità e animalità che ha saputo suscitare la curiosità del pubblico internazionale. E proprio in quest’ultimo lavoro, la break-dance è una componente fondamentale. D’altra parte la ‘matrice’ hip hop è alla base della formazione di tutti i nostri ballerini, perché è una delle discipline più complete per la grande consapevolezza del corpo che offre. È la danza contemporanea per eccellenza. Questa è la nostra visione».

 

IL MODELLO MONTALVO-HERVIEU

Se E.sperimenti GDO Dance Company è per il momento un caso unico in Italia, guardando oltre confine viene in mente il modello della compagnia francese Montalvo-Hervieu di Marsiglia, famoso in tutto il mondo. Si tratta di una vera e propria tribù multicolore, del gruppo più emblematico del divertissement contemporaneo danzato, della fantasia più fervida e tecnologica, della leggerezza colta e popolare. In tutti i loro spettacoli, la danza – sempre frutto di contaminazioni – è spiritosa, veloce, contagia per energia e freschezza, spaziando dalla break-dance al jazz, dallo smurf alla classica, ai ritmi africani, all’hip hop. I ballerini dotati di grande virtuosismo, esprimono ciascuno il proprio genere, interagendo fra di loro e con le estrose immagini virtuali che vivono su di un enorme schermo.

Letto 1733 volte Last modified on Venerdì, 14 Luglio 2017 07:33
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