Quando l’hip hop incontra il balletto, nasce l’hiplet. Una danza rivoluzionaria che unisce magicamente due stili in apparenza agli antipodi. A ritmo di musica, i passi molleggiati si fanno sulle punte. Una fusione, una contaminazione, da cui nasce subito un’arte che sta spopolando in tutto il mondo. L’hiplet è stato inventato nel 2009, ma ha ottenuto riconoscimento come forma autonoma di danza solo di recente. L’inventore del genere, Homer Hans Bryant, desiderava creare qualcosa che rompesse gli stereotipi secondo cui una ‘ballerina’ nera è sempre una ballerina di street dance, e viceversa. Grande risalto ha avuto grazie al video pubblicato dal maestro Bryant su Instagram, dove mostra le giovani ballerine del Centro di danza multiculturale di Chicago – tutte tra i 12 e i 16 anni – alle prese con questo nuovo genere. Via toutou e musica classica, le Hiplet Ballerinas hanno scelto hip hop e leggins per una coreografia sulla note di Jason Derulo. Ripreso dalla pagina Facebook brasiliana So Bailarinos, il video ha totalizzato milioni di visualizzazioni in breve tempo. Questo ballo ha fatto così scalpore che le ballerine si sono poi esibite nel famoso talk show mattutino “Good Morning America”. Così l’hiplet è ormai un fenomeno che sta prendendo piede sempre più velocemente, e che non sembra trovare limiti di nazionalità, origine o gusto. L’hiplet costringe i ballerini sulle punte, ma al passo di una musica decisamente più ‘cattiva’ ed esuberante. La preparazione atletica è fondamentale, perché tenersi sulle punte per buona parte della performance richiede un lungo allenamento classico, così come i movimenti di street dance esigono anch’essi una prestanza fisica notevole. Mescolando la grazie del balletto classico con la grinta e la fisicità dell’hip hop, l’hiplet è un ibrido anticonvenzionale che fonde antico e contemporaneo, tradizione e cultura urbana, stili e linguaggi distanti anni luce. L’hiplet, in un certo senso, ribalta le regole del gioco, colorandosi di nuove rivendicazioni sociali. Il balletto, tradizionalmente bianco, borghese ed europeo, viene preso e contaminato dalla street culture afroamericana. Rompere il sistema e il silenzio è sintomo di cambiamento, anche di canoni, perché per essere ballerine non è detto che si debba per forza essere bianche, filiformi ed esili. L’hiplet è un sintomo di una nuova era fatta di nuove esigenze espressive, che non seguono più i soliti copioni, dove il corpo ritrova un corpo da protagonista per esprimere contenuti, forza e una nuova immagine per rompere gli schemi e crearne di nuovi.
© Expression Dance Magazine - Maggio 2018