Successo per il tradizionale appuntamento autunnale
Si è svolto il 7 e l’8 dicembre a Ravenna, nelle storiche aule del Centro Studi La Torre, l’annuale stage di Danza e Formazione Expression organizzato da IDA. Una due giorni intensa di studio che ha visto la partecipazione di allievi ed insegnanti di danza provenienti da tutto lo Stivale per prendere parte alle lezioni di Classico, Modern, Contact Improvisation e Anatomia Esperienziale.
“Anche quest’anno ho piacevolmente constato una decisa partecipazione di ballerini provenienti da altre discipline, che prendono parte alle lezioni di Classico per migliorare il loro livello di tecnica e la loro consapevolezza nel movimento, attitudine, quest’ultima, che solo la danza Classica è in grado di dare poiché ‘madre di tutte le danze’. Prenderne coscienza è fondamentale ma avere il coraggio di approcciare da neofiti questo insegnamento non è semplice; tuttavia anche chi non ce l’ha fatta, ma ha comunque assistito alle varie lezioni, ha aggiunto un tassello essenziale alla propria formazione”, ha commentato Loreta Alexandrescu, Docente Scuola di Ballo Teatro alla Scala, tra gli insegnanti che hanno preso parte allo Stage insieme a Virgilio Pitzalis (Modern), Alessio Barbarossa (Contact Improvisation), Massimiliano Scardacchi (Classico), Rita Valbonesi (Anatomia Esperienziale) e Rita Babini (esercizi di respirazione).
L’appuntamento di quest’anno si è focalizzato sull’importanza del riscaldamento ad inizio lezione (e del defaticamento alla fine) e delle tecniche di respirazione da implementare durante l’intero allenamento.
Novità assoluta dell’edizione 2018 è stato il microteaching, un percorso teorico e pratico per insegnanti basato su un metodo di osservazione ed analisi di video realizzati durante le lezioni di Anatomia Esperienziale di Rita Valbonesi e di Danza Classica di Massimiliano Scardacchi.
“Penso che si tratti di uno strumento molto utile, in quanto consente di intavolare un interessante dibattito sugli aspetti pedagogici dell’insegnamento, con un approccio moderno ed innovativo, che tiene conto delle singole individualità degli allievi e svecchia quella concezione per cui il maestro di danza è solamente un ‘mestierante’”, ha commentato Massimiliano Scardacchi.
Soddisfatta infine Rita Valbonesi che sottolinea il successo ottenuto dal corso di Anatomia Esperienziale, in particolare tra i più giovani. “Un risultato sorprendente che può essere interpretato come il segnale di un forte cambiamento in atto, dovuto anche al lavoro degli insegnanti che quotidianamente educano all’ascolto e stimolano costantemente la curiosità dei propri allievi insegnando loro ad aprirsi al nuovo”.
© Expression Dance Magazine - Dicembre 2018