IDA è da quasi vent’anni al fianco degli insegnanti nella formazione e nella gestione delle scuole e associazioni.
Il progetto didattico nasce dall’esigenza degli insegnanti che dopo la formazione richiedono un tutoraggio nelle proprie sedi, da parte dei docenti che li hanno formati.
In cosa consiste il progetto?
Quando si aderisce al progetto si ricevono i “Workbooks” di classico, modern e hip hop che contengono i programmi didattici suddivisi per età e livello, in modo da dare agli insegnanti una linea guida da seguire durante l’anno.
Alla fine della stagione il docente IDA si reca nelle scuole aderenti e svolge gli esami consegnando gli attestati dei vari livelli ed eventualmente borse di studio agli allievi più meritevoli.
Gli esami in sede, oltre a conferire un valore aggiunto alla scuola, danno la possibilità all’insegnante di confrontarsi con il docente “sul campo” e avere quindi consigli fruibili per migliorare il percorso didattico dei propri allievi.
Conosciamo i docenti che seguono il percorso didattico.
Roberta Broglia
Ho contribuito a creare questo percorso anni fa sulla base del continuo confronto con insegnanti e allievi. Credo sia il giusto metodo per proseguire un lavoro di formazione e aggiornamento degli insegnanti. Inoltre credo sia giusto che l’assegnazione di attestati a seguito di esami debba essere un compito di un’organizzazione che si occupa di formazione da sempre e non un compito di un singolo insegnante che lo svolge privatamente senza titoli in merito. In questi anni ho visto scuole crescere e mi sono sentita parte di quel processo, un po’ come una famiglia e questo mi commuove ogni volta, amo questo percorso e tutti i giovani insegnanti e danzatori che mi consente di seguire e monitorare.
Massimiliano Scardacchi
La formazione non è improvvisazione, deve essere elaborazione di un processo di apprendimento in vario modo e misura “guidato”: formazione infatti significa intervenire, in maniera finalizzata ed organizzata sul modo di lavorare e di essere, attraverso scelte anche di metodologie di apprendimento. Per queste ragioni si parla di “processo formativo”, proprio ad indicare un percorso di apprendimento in vario modo guidato e consapevole.
Il percorso formativo IDA ha tra le sue peculiarità quella di fornire ai propri insegnanti delle scuole iscritte all’IDA di poter affiancare agli esami un momento di confronto e di l’analisi dei bisogni formativi, che risulta scarsamente attivata negli interventi didattici; il processo formativo, sia all’interno di ogni sua fase che nel suo complesso, tende sempre a produrre un cambiamento.
Nella mia esperienza come docente IDA e come esaminatore; l’esaminatore non deve giudicare ma deve riuscire a sviluppare la partecipazione attiva di coloro a cui si rivolge, stimolando processi di apprendimento attivabili con adeguate strategie formative: ciò implica una scelta, da parte del formatore, delle metodologie didattiche più appropriate al contesto ed ai soggetti a cui ci si rivolge con l’intervento formativo. In particolare il “metodo attivo” che noi dell’IDA consideriamo importante si caratterizza nel presentare ciascun problema nella sua complessità e prevedendo il coinvolgimento diretto degli allievi, formatore ed esaminatore, mediante esercizi pratici, la sperimentazione, la discussione.
Rosita di Firma
Seguo il percorso formativo dal suo esordio e ho visto sempre più docenti accoglierlo come occasione di crescita per gli insegnanti più giovani e come confronto per i docenti con più anni di esperienza alle spalle.
I workbooks non forniscono esercizi ma una traccia specifica dei vari passi/movimenti per fascia di età. Il programma di danza classica fa riferimento alla metodologia Vaganova per dare continuità didattica al lavoro, ma di fatto i docenti delle scuole aderenti possono fare riferimento al proprio bagaglio formativo, purchè la didattica sia adeguata al livello degli allievi.
Nella pratica ciò che viene richiesto ai docenti che aderiscono al progetto è:
- individuare il livello e il programma da svolgere per ogni gruppo
- creare una lezione che includa le sezioni e i passi indicati
- sviluppare e ripeterla per il tempo necessario a memorizzarla e renderla tecnicamente (e aggiungerei artisticamente) più corretta possibile.
Va da sé che, essendo il progetto rivolto a tutte le scuole, anche amatoriali e senza selezioni, è richiesto il massimo rispetto delle potenzialità di ogni singolo allievo. Eventuali parti di programma (mi riferisco in particolare ai programmi di danza classica che risultano essere più ampi e specifici) possono essere tralasciate o presentate in forma preparatoria nel caso gli allievi presentino oggettive difficoltà (si pensi ad esempio alla sezione di “punte”). La ripetizione nell’arco di diversi mesi di una lezione strutturata e completa da presentare ad un’esaminatore fornisce occasione di perfezionamento di tanti passi/movimenti che, soprattutto in contesto amatoriale, rischierebbero di essere trascurati e permette di approfondire il lavoro sulla musicalità e l’ espressività, anch’esse oggetto di valutazione in sede di esame.
Il Progetto Didattico è dedicato alle scuole affiliate IDA. Maggiori informazioni a questo link >