Ballerino diplomato all’Accademia del Teatro alla Scala dal 2008, Giuseppe Dagostino, da circa 6 anni, ha intrapreso gli studi in drammaturgia e fondato, insieme a Antonio De Rosa e Mattia Russo, la Compagnia di danza contemporanea Kor’sia, un collettivo madrileno per l’allestimento di spettacoli teatrali, installazioni museali e site specific. “Sono dell’idea che oggi il coreografo debba necessariamente essere affiancato da un drammaturgo, inteso in senso contemporaneo; ovvero da una figura in grado di gestire l’intero senso della piéce”, confida Dagostino. “L’autore, infatti, nello svolgere il suo compito organizza e gestisce il lavoro del coreografo. In generale - continua - siamo soliti associare la struttura drammatica al ‘sistema teatrale’; tuttavia, dovremmo considerarla anche come elemento integrante del ‘sistema danza’”.
Secondo Dagostino l’attività del drammaturgo deve essere declinata in base a tre temi differenti: la valorizzazione della presenza e della figura del danzatore; il processo di eliminazione e il potere del racconto; la costruzione del discorso mantenendo saldo il filo conduttore. “Ogni qualvolta che viene commissionato un lavoro a Kor’sia - spiega il drammaturgo -, inizio con il definire l’idea del concetto che si vuole portare in scena. Si tratta di un lavoro di sei/otto mesi durante i quali il progetto prende forma, viene raffinato ed elaborato proprio attraverso quel processo di eliminazione ed esaltazione del potere del racconto di cui parlavo. In seguito viene trascritto in un canovaccio, ovvero diventa la base da cui partire per affrontare il successivo lavoro con il coreografo in sala, una fase che seguo molto da vicino poiché ancora suscettibile di variazioni tali da influire sulle stesse strutture drammatiche del pezzo”.
Con Kor’sia il drammaturgo sta portando avanti diversi progetti, tra i quali citiamo lo spettacolo “Jeux”, allestito lo scorso autunno per la compagnia madrilena Victor Ullate Ballet; la “Siciliana”, in scena al Teatro Massimo di Palermo, e “Engel in blau”, per la Tanzcompagnie Konzert Theater di Berna.
Giuseppe Dagostino è stato ospite IDA, a Ravenna il 4 e il 5 maggio scorsi, in qualità di docente del Percorso di Scrittura Coreografica per Danzatori e Insegnanti, con un modulo interamente dedicato alla drammaturgia per danzatori. Nel weekend successivo il Corso IDA, che vanta la direzione artistica della coreografa di danza contemporanea Emanuela Tagliavia, ha accolto nelle storiche sale del Centro Studi La Torre i direttori artistici di Kor’sia, Antonio De Rosa e Mattia Russo, per un workshop creativo e di ricerca che ha reso tangibili gli argomenti affrontati nella teoria da Dagostino.
Studiare i diversi aspetti del lavoro compositivo è stato l’obiettivo principale del Percorso di Scrittura Coreografica per Danzatori e Insegnanti, riconosciuto da ASI, Ente di Promozione Sportiva aderente al sistema SNaQ del CONI e valevole come aggiornamento didattico. Dal 16 marzo al 16 giugno, weekend dopo weekend, il Corso ha proposto seminari di scrittura coreografica, drammaturgia, analisi del movimento ed illuminotecnica.
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© Expression Dance Magazine - Giugno 2019