Già dalle prime ore del mattino il 26 febbraio si respirava un’aria frizzante.
Sono entrata nel padiglione dedicato al Concorso Expression e da subito ho percepito un’atmosfera magica, un’aria rilassata e piena di energia: un giorno spensierato che faceva scordare le file per il green pass e la “covid mania”. Attaccato ai muri un cartello con un #hashtag quanto mai azzeccato: “fottitene e balla”: un suggerimento per lasciare fuori dal padiglione ogni preoccupazione, per lasciarsi andare e ballare “tra i rottami… per restare a galla”.
Una giornata che è stata una full immersion totale, da mattina a sera inoltrata, una vera e propria “maratona” che ci ha fatto di nuovo respirare a pieni polmoni e ci ha fatto ricominciare ad affrontare le sfide passo dopo passo.
Quest’anno, in piedi dietro le quinte, il mio orizzonte era il filo del palco: i giovani protagonisti in attesa, gli insegnanti e i presentatori attentissimi, i membri dello staff pronti a gestire le urgenze con grande maestria. Dietro le quinte è tutto veloce, ma sul palco i suoni e i rumori sono sospesi in un rigoroso silenzio: si pensa solo a danzare per il pubblico, a dar sfogo alle proprie emozioni con gli occhi rivolti alla giuria che osserva con attenzione e grande senso di responsabilità i giovani danzatori per affidargli nuove possibilità per il futuro.
Senza dubbio questa edizione del Concorso, ritornato dopo due anni di pandemia, ha concesso ai giovani talenti la possibilità di tornare a sognare una vita nella danza grazie alla possibilità di vincere tante e nuove esperienze e ha fatto vivere emozioni da “prima volta”.
I ragazzi erano al settimo cielo con un sorriso stampato sulle labbra e occhi vividi, negli insegnanti molta voglia di divertirsi e di dare la giusta dose di grinta ed energia ai ragazzi che, per la maggior parte, ritornavano dopo tanto tempo su un palco a ballare dal vivo davanti a un pubblico.
Un’insegnante di una scuola di danza di Sanremo mi ha raccontato: “la ripartenza è stata un’emozione molto grande. Crediamo nell’arte e nella danza che ha una parte emotiva forte”.
A bordo palco ho parlato con molti ragazzi che mi hanno confidato le loro emozioni e le loro paure: Vedevate gli occhi della giuria?: “Si e questo ci dava una carica pazzesca. Avevamo un pezzo difficile per la nostra età, ma ci siamo impegnate per riuscire al meglio. Era la prima volta che danzavamo insieme questa coreografia”. Per Thomas, 15 anni, è stata un’emozione unica ballare sul palco dopo tutto questo tempo e per lui avere la giuria davanti dà “la giusta carica per andare avanti”. Un gruppo di ragazze di 12 anni che venivano da Napoli e che non avevano mai partecipato: “arrivare sul podio sarebbe stupendo, ballare davanti ad una giuria mi ha dato molte emozioni, ma anche ansia… abbiamo fatto un pezzo difficile per la nostra età ci è voluta molta concentrazione anche se balliamo insieme da quattro anni e siamo un gruppo affiatato”.
E poi c’è stato il momento delle premiazioni in cui c’era un andirivieni costante, tanta trepidazione e lo stupore negli occhi dei ragazzi a cui venivano assegnate le borse di studio.
Un giorno e un’esperienza da ricordare perché, per una volta, mi è sembrato che al chiuso si respirasse meglio che all’aperto!
Maggiori informazioni su www.concorsoexpression.com
© Expression Dance Magazine - Giugno 2022