Da molti considerata una delle più grandi danzatrici statunitensi del XX secolo, Martha Graham viene riconosciuta come la madre della Modern Dance Americana. Dopo aver assistito nel 1911 ad una rappresentazione teatrale della compagnia di Ruth St. Denis, capì che quel momento avrebbe segnato il suo futuro e fu così che capì di voler danzare: “a dispetto di quello che la gente ha detto su di me e su come sono stata cresciuta, i miei genitori non hanno mai obiettato alla mia decisione di diventare una danzatrice... potevo fare tutto quello che volevo. Scoprii di avere questa inclinazione - l’inclinazione ad essere bella e selvaggia, forse una creatura di un altro mondo. In questo senso sono sempre stata me stessa”.
Nel 1916 si iscrisse alla Scuola Denishawn fondata da Ruth St. Denis e Ted Shawn, ma nonostante le prime difficoltà, dimostrò che aveva un grande potenziale, iniziò a dare dimostrazioni agli allievi e dopo poco ebbe l’opportunità di apparire in pubblico nel suo primo spettacolo professionale: “A Dance Pageant Of Egypt, Greece and India” prodotto dall’omonima compagnia.
Non essendo però in grado di pagare la tassa che era stata stabilita dalla St. Denis per insegnare secondo le regole della Denishawn iniziò a impartire lezioni di danza in modo autonomo e secondo una tecnica originale elaborata da sola. Attraverso il lavoro quotidiano con i suoi allievi sviluppò così un nuovo e rivoluzionario linguaggio caratterizzato da un tema fondamentale: la liberazione del corpo.
Nel 1926 creò la sua prima coreografia, che insieme a tre delle sue migliori allieve della “Eastman” presentò allo 48th Street Theatre di New York. Fondò la Martha Graham School of Contemporary Dance alla quale venne annessa una compagnia composta da sole donne. Il suo stile e la sua tecnica divennero famose solo nel 1929, quando presentò “Heretic”, la sua prima grande coreografia di gruppo.
La Tecnica Graham è ora insegnata in tutto il mondo e il principio sul quale si basa è quello del centro del corpo. Secondo l’idea delle discipline orientali, il centro è molto più che la sede del baricentro e dunque dell’equilibrio, è la fonte da cui si propaga l’energia e l’emozione, è l’origine del movimento inteso come flusso vitale. Il corpo del danzatore, dunque, si fa strumento di interpretazione nel modo più diretto e onesto possibile.
A differenza del ballerino classico, che descrive linee con le gambe e le braccia, mantenendo la colonna vertebrale verticale e il bacino allineato alla schiena, la tecnica Graham si struttura intorno a due concetti fondamentali: Contraction e Release. La Contraction (contrazione) è un forte movimento del bacino in avanti, durante il quale i muscoli addominali, contraendosi, spingono all’indietro la colonna vertebrale all’altezza delle lombari, lasciando che si venga a creare una forma arrotondata simile ad una C. Questo movimento, netto e forte, avviene insieme a una profonda e breve espirazione. È infatti frequente che, imparando questo movimento, ci si avvalga dell’uso della voce per sentire con più efficacia la forza necessaria per compierlo o si faccia uso della risata perché è impossibile ridere senza contrarre il ventre: “l’utilizzo dell’allegria crea la contrazione per via dello sforzo fisico necessario a emettere il suono”. Alla contrazione segue il Release (rilascio) durante il quale il bacino ritorna in una posizione neutra e, di conseguenza, anche la colonna vertebrale si riassesta: l’energia questa volta fluttua dal centro verso la periferia del corpo più dolcemente, rilasciandolo, appunto, dall’estrema tensione della contrazione.
Il respiro, la contrazione, lo spostamento nei fianchi e le spirali influenzano e dirigono l’estremità del corpo. Accade di rado che nelle coreografie della Graham gli arti non siano guidati da un impulso che viene dal baricentro, anche quando non è in relazione al bacino o al busto: si comincia dalla sbarra a terra iniziale e si sviluppa per tutta la lezione fino ai grandi salti finali.
Altro grande cambiamento rispetto alla danza accademica sta nel diverso uso del pavimento. Nella Tecnica Graham non è solo l’ovvio supporto sul quale si posano i piedi. La sua funzione è anche quella di sostenere il corpo del danzatore durante le cadute. La danza non si svolge più soltanto verticalmente, ma è ricca di cambiamenti di livello.
“Lamentation” si svolge su una panca, la ballerina seduta è avvolta in un vestito tubolare di maglia; in quasi tutte le danze di questa coreografia i danzatori cadono per terra e si rialzano, esprimendo così momenti di intensa drammaticità. Le modalità secondo le quali tutto ciò avviene sono sempre caratterizzate dalla semplicità e dall’eleganza della tecnica. In questo senso il pavimento si trasforma in una specie di pedana sulla quale viene sfruttata non solo la forza peso ma anche il rimbalzo e l’attrito. L’effetto straordinario che ne deriva è una parità di energia e di dinamica nella quale il danzatore si butta per terra per poi rialzarsi senza sforzo apparente.
Nel 1970 la Graham prese la difficile decisione di ritirarsi dalle scene ma continuò a credere e a lavorare per la sua compagnia fino alla morte nel 1984. Perfino dopo la sua lunghissima carriera disse: “sono preoccupata perché penso a quello che voglio fare: ne avrò il tempo? Non penso a quello che ho fatto; penso solo alle cose che voglio fare e che non ho fatto”.
A Marta Graham va riconosciuto il merito di aver creato una tecnica specifica, che con le sue caratteristiche fondamentali, i movimenti di contraction and release, ha contribuito allo sviluppo della Modern Dance Americana e alla creazione di uno stile coreografico fatto di scatti, asimmetrie, spirali, sospensioni, opposizioni e spasmi.
Bibliografia:
Joshua Legg, (2011), Introduction To Modern Dance Techniques, Pennington, Princeton Book Co Pub
Autore:
Gianni Mancini
Docente di Tecnica della Danza Moderna e della Danza Classica presso il Liceo Coreutico e Teatrale “Germana Erba” di Torino Docente Formatore IDA.
Gianni Mancini sarà a Campus Dance Summer School il 12 luglio a Ravenna con il laboratorio TURN PROGRESSION NEL MODERN JAZZ