L’edizione 2018 del concorso internazionale di danza va in archivio come un successo per l’alto numero di partecipanti – migliaia di giovani provenienti da tutta Europa – e per l’ottimo livello qualitativo sotto il profilo tecnico e artistico. Giovani entusiasti e ben preparati si sono esibiti davanti a un pubblico attento ed esperto e a una giuria di livello internazionale che, da sempre, è garanzia di trasparenza e imparzialità. Come sempre la manifestazione organizzata dall’IDA – International Dance Association, si è svolta nella cornice di Danzainfiera a Firenze dal 23 al 25 febbraio 2018. Il concorso ha offerto ricchi premi in denaro e numerose borse di studio che consentiranno ai vincitori di perfezionarsi, nei prossimi mesi, in giro per il mondo. Impegno, volontà, talento ed entusiasmo. Sono queste le principali doti dimostrate da tutti i partecipanti al concorso che si è confermato una vetrina di prestigio nonché una grande festa della danza. Stiamo preparando per voi una nuova edizione ricca di novità, con tante nuove borse di studio e opportunità formative per farsi strada nel competitivo mondo della danza.
Quali saranno le novità della prosima edizione di Expression International Dance Competition?
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GABRIELE PIERAGALLI (22 anni)
Primo posto come solista over hip hop e danze urbane con la coreografia “Serendipity”, di sua creazione. Ammirato dai giurati, ha ricevuto tre borse di studio: una a Dublino, in Irlanda, per l’Hip Hop Summer Workshop “Retro Kings & Queens Intensive” alla Asolo Dance Connection, assegnata da Jay Asolo; una in Bulgaria, per frequentare tre giornate full immersion di lezione e per il festival internazionale World Magic di Haskovo, assegnate da Naike Negretti; e una a New York, negli Stati Uniti, per dieci lezioni al mitico Broadway Dance Center, assegnata sempre da Negretti.
Credi che il concorso Expression ti abbia aperto le porte per fare nuove esperienze?
«Nel panorama hip hop italiano, al di fuori dei rinomati contest per crew e freestyle, ci sono poche opportunità per chi vuole mostrare la propria anima artistica presentandosi in un assolo coreografico in stile urban dance. Sicuramente il concorso dell’IDA è uno dei migliori palcoscenici considerando l'affascinante contesto della Fortezza da Basso, la giuria internazionale, le borse di studio e l'elevata visibilità. Expression mi ha regalato tante emozioni da pelle d’oca e, grazie a questo splendido risultato mi ha aperto molteplici porte per fare nuove esperienze».
Dì la verità… credevi di poter raggiungere un così bel traguardo?
«Non me l’aspettavo, ma ci speravo… Sono dell’idea che bisogna sempre partire con la volontà e l’obiettivo di ottenere il miglior risultato rimanendo però sempre umili, sorridenti e decisi. Per iniziare a essere sicuri di sé ci vogliono tanti anni di studio, sacrifici e passione. Questi concorsi servono molto a confrontarsi e percepire il livello raggiunto. La vittoria gratifica gli sforzi, la sconfitta e gli errori servono per prendere coscienza delle proprie lacune e capire dove allenarsi per crescere. Non a caso l'anno scorso all’Expression sono arrivato quinto, quest'anno primo. Non si smette mai di migliorare, mai...».
Qual è stato il tuo percorso di danza fino a oggi?
«Ballo da quando avevo 12 anni, prima giocavo a calcio. La mia vera passione è l’hip hop anche se ho studiato anche latinoamericano, boogie woogie e rock’n’roll. Dal 2011 studio Urban Dance con Carlo Ballarani e Barbara Campodifiori alla Mov'it a Perugia in cui ho anche iniziato a insegnare a 16 anni. Per le prime quattro stagioni ho diretto un corso di Michael Jackson's Style mentre nelle ultime due di hip hop. Ho vinto numerosi concorsi e i risultati che porto più nel cuore sono il primo posto solita e l’assoluto al MJDC 2012 e il titolo ‘Mr. Teeneger’ 2015».
La danza è…
«Il mio linguaggio preferito per poter comunicare e condividere le mie emozioni. Con lo studio di più discipline, ho lavorato sulla consapevolezza e la polivalenza del mio corpo trovando la mia personale dinamica di movimento. Non potrei vivere senza danza… ».
LORENZO COLLATUZZO ( 18 anni)
Allievo della scuola Il Balletto di Susanna Plaino, ha guadagnato il secondo posto con il passo a due nella categoria classico e neoclassico over con la coreografia “Paquita” e secondo posto anche con il passo a due di modern jazz contemporaneo over con “Hard Work” di Marco Laudani. Ha vinto inoltre una borsa di studio per partecipare allo Stage International Dance Angers in Francia, assegnata da Daniel Agésilas, uno special Award per studiare una settimana con il Malandain Ballet Company a Biarritz e una borsa di studio per partecipare a un programma professionale insieme alla Junior Company a Dance Area a Ginevra, in Svizzera.
Con quale spirito hai affrontato il concorso Expression?
«Con molta carica e determinazione. Non mi aspettavo di avere così tante opportunità, che ripagano il tanto lavoro, la passione e l’impegno profusi nel tempo».
Quali doti servono per la danza?
«Poter ballare ogni giorno è una cosa che non tutte le persone hanno la fortuna di fare. È un’attività che richiede sacrifici, impegno e costanza, quindi bisogna essere dotati di un forte carattere e tanta voglia di fare».
Cosa ti piace esprimere quando balli?
«Mille sentimenti ed emozioni che spesso a parole non è facile trasmettere. La danza è anche un modo per liberarsi dai pensieri negativi e dalle cose brutte. Spesso mi succede di entrare nella sala di danza e sentire il mio animo liberarsi, soprattutto nei periodi più difficili».
I tuoi prossimi progetti?
«Oltre a continuare a studiare e a impegnarmi al massimo per migliorare i miei difetti e la mia tecnica, farò a breve qualche audizione per compagnie. Il mio intento, infatti, è quello di trasformare la mia passione in professione».
EMMA GRIGGIO (15 anni)
Un'altra allieva della scuola Il Balletto di Susanna Plaino ha vinto il primo premio con il gruppo di classico e neoclassico junior con la coreografia “Passione Mozart”, mentre come solista ha ricevuto una borsa di studio per partecipare due settimane alla Summer School del Russian Ballet a Malta, assegnata da Tasha Bertram.
Ti aspettavi un così bel risultato al concorso?
«È uno dei concorsi meglio organizzati a cui ho partecipato anche l’anno scorso con il gruppo. In entrambe le occasioni è stata un’esperienza splendida e molto costruttiva. Il più importante vantaggio che questo concorso offre ai ragazzi è la possibilità di ricevere borse di studio».
Come ti sei preparata per Expression?
«Circa tre settimane prima del concorso, a scuola ci è stata insegnata una variazione. Dopo averla terminata, la mia maestra mi ha chiesto se avevo piacere di esibirmi per la prima volta come solista e ho accettato. Da quel momento, sono stata seguita ogni giorno per essere pronta all’esibizione».
Qual è stato finora il tuo percorso nella danza?
«Ho iniziato a studiare danza a soli 4 anni. Dopo aver passato un’audizione, due anni fa ho iniziato un nuovo percorso a Il Balletto di Castelfranco Veneto, diretto da Susanna Plaino. Qui ho scoperto un nuovo mondo e ho iniziato a studiare danza in modo professionale».
Cosa ti ha dato finora la danza?
«In tutti questi anni, questa meravigliosa arte mi ha accompagnato e mi ha aiutato a formarmi e a crescere come persona. Ballando provo emozioni uniche e inspiegabili. Anche se non dovessi diventare una professionista, perché il mondo della danza è alquanto difficile e competitivo, resterà sempre la mia passione».
EMILIANO FIASCO (9 anni)
Primo come solista Piccoli con l’assolo “My Way” nella categoria composizione coreografica e ha anche vinto una borsa di studio per il Campus Summer School 2018 dell’IDA, assegnata da Emanuela Tagliavia, con la coreografia “You dont’ know’ di Grazia Boccanera come gruppo Piccoli nella categoria Modern Jazz Contemporaneo. Per quest’ultima coreografia ha anche ricevuto la Jury Special Mention Award.
Cosa ne pensi del concorso internazionale di danza Expression?
«È una delle migliori competizioni cui ho partecipato sia per l’organizzazione che per il livello artistico dei partecipanti».
Ti senti arricchito?
«Molto. Il concorso Expression mi ha dato la possibilità di vincere una borsa di studio per approfondire e imparare nuove tecniche di ballo. Inoltre mi ha insegnato a gestire e controllare le mie emozioni e ad affrontare sia le vittorie che le sconfitte».
Come ti sei preparato al concorso? Chi ti ha aiutato?
«Oltre alle lezioni quotidiane, che fanno parte del mio normale allenamento, ho provato anche la domenica insieme alla mia insegnante Grazia Boccanera che mi ha costantemente aiutato e sostenuto».
Sei stato precoce con la danza?
«Sì, già a cinque anni ho iniziato a studiare danza moderna, l’anno successivo ho introdotto anche lo studio del classico e del contemporaneo. A sette anni ho partecipato al mio primo concorso di danza “Ballando Ballando” con l’assolo “Inside” con il quale ho vinto il primo posto. Ora studio 12 ore a settimana danza classica, moderna, contemporanea, fisiotecnica e da poco ho introdotto anche la danza acrobatica».
Cosa vuoi fare da grande?
«Il mio sogno è diventare un ballerino famoso, per ballare nelle compagnie più importanti e poter così girare il mondo grazie alla mia più grande passione».
LORENZO CASTELLETTA (23 anni)
Primo posto nel duo over con Asya Pravato nella categoria modern Jazz contemporaneo con la coreografia “Empatia” di Barbata Gatto. Primo posto anche nel gruppo over modern jazz contemporaneo con la coreografia “L’umanità si prende troppo sul serio”, sempre di B. Gatto. Ma è stato chiamato anche dal direttore Claude Brumachon a partecipare a un progetto da lui coreografato che si svolgerà a Parigi, oltre ad aver vinto una borsa di studio per il Summer Intensive 2018 a Madrid.
Le soddisfazioni non sono proprie mancate in questa edizione… Tu sei tra i ‘veterani’ del concorso…
«Sì, partecipo da diversi anni grazie alla mia scuola, Arte Danza Novara, che ha sempre voluto dare la possibilità ai ragazzi di stare sul palcoscenico e di crescere. Partecipare a un concorso, oggi, è uno dei pochi modi per farlo… Questo concorso ha sempre avuto un grande afflusso di ballerini ed è molto stimolante per un danzatore potersi confrontare. Esibirsi ancora una volta su un grande palcoscenico, essere giudicato da grandi professionisti di livello internazionale, è un’emozione che si rinnova ogni anno».
Com’è prepararsi a un concorso?
«Non è mai semplice soprattutto se si vuole puntare in alto. Bisognare lavorare costantemente per migliorare, parecchie ore al giorno, con continue prove, e tenere sempre il proprio fisico in condizioni ottimali per poter affrontare al meglio ogni esibizione. Devo ringraziare i miei insegnanti che mi hanno spronato a non mollare e mi hanno aiutato a crescere. Un grazie particolare alla mia mamma, direttrice della scuola dove mi sono formato, coreografa dei lavori che mi hanno portato in cima al podio.
Da bravo figlio d’arte, sei cresciuto danzando?
«In realtà, ho fatto di tutto per sfuggire a questo destino… Fino agli undici anni mi sono dedicato allo sci agonistico. Poi però, vedendo tutti questi corpi muoversi, ho deciso di fare la mia prima lezione ed è scattato qualcosa. Dopo aver capito che la danza classica non faceva per me, mi sono avvicinato al contemporaneo. Ho partecipato con soddisfazione a tante competizioni e negli ultimi anni, per gioco, ho iniziato a lavorare in alcune opere teatrali e in alcuni progetti, girando l’Italia e il mondo, fino in Cina. Dopo aver sperimentato in diverse compagnie europee, finalmente ho ottenuto un contratto full-time per la stagione 2018-19 alla Dantzaz Compainie nei Paesi Baschi».
Un sogno che si trasforma in realtà…
«Sì e mi reputo molto fortunato. Sicuramente inizierò con questa nuova esperienza e prenderò le cose come verranno giorno per giorno portando a casa tutte le esperienze che posso. Un domani quando sarò pronto a trasmettere quello che ho vissuto, vorrei tornare per portare avanti il lavoro che mia madre ha iniziato con la scuola e che sta continuando tuttora dando la possibilità a me e altri ragazzi di lavorare in questo mondo meraviglioso. Mi piacerebbe aiutarla a gestire la compagnia Bagart Ballet Company, nata in questi mesi e dedicarmi a coreografare. Ma difficile dirlo ora cosa il futuro avrà in serbo».
ASYA PRAVATO (21 anni)
Primo posto nella composizione coreografica solisti over con la coreografia “Dove non osò la luce” di Barbara Gatto e primo posto coppie nel modern jazz contemporaneo over con Lorenzo Castelletta. Prima anche come gruppo modern jazz contemporaneo e come gruppo composizione coreografica over, oltre che terza come gruppo classico e neoclassico over, della scuola Arte Danza Novara. A livello personale, si è aggiudicata anche una borsa di studio per il Summer intensive workshop dance Area Ginevra, assegnata da Christine Maigret De Prinches.
Per te è la seconda partecipazione al concorso. È sempre una nuova emozione?
«Sì, perché è un’importante vetrina per i ragazzi che, come me, danzano e credono nel lavoro che tutti i giorni si fa in sala con i propri insegnanti. È molto bello confrontarsi con tanti partecipanti di livello molto alto ed esibirsi davanti a una giuria di livello internazionale».
Dopo anni di studio, è vero che hai cominciato a lavorare in una compagnia?
«Sì, nella Bagart Ballet Company diretta dalla coreografa Barbara Gatto che debutterà a giugno con lo spettacolo “Eppure è un uomo”».
Cosa vedi, se ti proietti nel futuro?
«Mi piacerebbe poter fare della danza la mia professione e poter danzare in compagnie, anche all’estero, non lo escludo».